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Cobolli Gigli: “Alla Juve serviva l’aiuto di Marotta”

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L’ex presidente della società bianconera commenta i 15 punti di penalizzazione alla squadra. “Agnelli ha fatto male a circondarsi di una serie di persone”. Il titolo in borsa segna un calo teorico dell’11%

AGI – Tirare le orecchie ad Agnelli? “Le orecchie non so se le troverei in mezzo a tutta quella barba, quindi lascerei stare. Lo ringrazierei per quello che ha fatto nei primi anni della Juve, per gli scudetti vinti, anche grazie all’aiuto di Marotta. Gli direi che ha fatto male a circondarsi di una serie di persone”. Lo ha detto Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus in una intervista a Radio Anch’io, a proposito della decisione di infliggere 15 punti di penalizzazione alla Juventus per il caso delle plusvalenze.

Gli occhi di tutti sono puntati ora sulla Uefa, da cui, secondo l’ex presidente, ci si aspetta “Un atteggiamento rigido. Evelina Christllin, membro del consiglio FIFA in quota UEFA e tifosa della Juve, ha detto che è una botta pesante, che bisogna ripartire a testa bassa, ma anche lei ha fatto presente che sono state fatte una serie di cose che l’hanno indotta a prendere le distanze dalla dirigenza della juve. Quindi è chiaro che sono state fatte delle cose che non dovevano essere fatte e che è mancata una persona importante come Marotta. Non voglio divinizzarlo, ma era in grado di gestire bene il settore sportivo”.

“Le nostre conclusioni – ha aggiunto Cobolli Gigli – si basano su delle intercettazioni correttamente fatte e non correttamente rese pubbliche. Le intercettazioni sono importanti per la giustizia, ma se cominciano a uscire un pezzo di là e un pezzo di qua possono anche deformare l’opinione. Sulla base di queste intercettazioni indubbiamente si leggono cose spiacevoli: sembrerebbe ci sia stato un cambio di atteggiamento da parte della dirigenza della società negli ultimi anni, da quando la Juve decise di privarsi di Marotta, a seguito dell’acquisto del supercampione Ronaldo”.

Secondo l’ex presidente, “sembra che il presidente Ferrero sia stato molto chiaro, dicendo di voler difendersi in ogni occasione senza però, diciamo così, arrivare a fare casino. Poi è anche logico che l’ad chiamato a dare risposte cerchi di essere dalla parte della propria società. Se sono stati dati 15 punti di penalizzazione, devono avere alla base una serie di considerazioni forti. La Juve ha un gruppo di avvocati che potranno portare a risolvere o minimizzare questi problemi”.

La Juve sembrerebbe non aver imparto la lezione di Calciopoli: “Sono d’accordo, anche l’azionista avrebbe dovuto muoversi in anticipo: non aveva probabilmente percepito, dando fiducia al lavoro del cugino Agnelli, la situazione della gestione della Juventus. Forse anche il cda della Juve, società quotata in borsa, avrebbe dovuto pretendere di essere informato di più: è successo solo nelle ultime fasi precedenti all’uscita di Agnelli”.

E intanto in Borsa il titolo della Juventus non riesce a fare prezzo, in avvio di contrattazioni, dopo la penalizzazione di 15 punti nella classifica di Serie A subita dal club per il caso plusvalenze. Le azioni della società bianconera segnano un calo teorico di oltre l’11%.