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City of the future: da arte e tecnologia nasce l’innovazione

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I tre vincitori del concorso del programma europeo STARTS, che ha premiato i progetti di Tolan, Studio Above & Below, e Taurino che dall’incontro tra arte e tecnologia genereranno innovazione e sviluppo

di Nicola Zanella

Horizon 2020 è (era) il fondo dotato di 77 miliardi che laCommissione Europea ha destinato alla ricerca e all’innovazione dal 2014 al 2020 con il proposito di finanziare lo sviluppo di idee innovative e portarle a realizzazione. Tra le varie macroaree interessate dai fondi di Horizon 2020 vi è spazio anche per l’arte e la cultura e in particolare il programma S+T+ARTS (scienza + tecnologia + arti) è dedicato a supportare la collaborazione tra artisti, scienziati, ingegneri e ricercatori attraverso un’open call con l’obiettivo che dall’incontro di competenze così distanti venga incentivato lo sviluppo di tecnologie più creative inclusive e sostenibili.
All’interno delle linee guida di STARTS e grazie ad esso, nasce il concorso City of the future , un progetto di Nesta Italia , organizzazione internazionale no profit, in Italia di base a Torino, in collaborazione e con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo .

Il premio

Settantasette gli artisti che hanno risposto al bando, i tre vincitori riceveranno un premio di 17.000 euro ciascuno, a selezionare le proposte una giuria eterogenea, composta da vari esponenti della cultura e della ricerca, dalla curatrice Ilaria Bonaccossaall’imprenditrice Mariona Ciller; il valore aggiunto del premio risiede nel fatto che i vincitori potranno realizzare il loro progetto in collaborazione con un’azienda tecnologica o un centro di ricerca di eccellenza con sede in Piemonte, i quali mettono a disposizione il loro avanzatissimo know how: Centro Nexa, Comau, IREN, ISI Foundation, Politecnico di Torino, TOP-IX, Celi . Ognuno di questi enti ha lanciato una sfida agli artisti chiamati a focalizzare la loro creatività su un tema predeterminato; nella realizzazione e nell’esposizione dei vari progetti saranno coinvolti anche centri ed associazioni culturali di Torino.

Arteconomy24 ha potuto conoscere in anteprima i progetti dei tre artisti vincitori, tutti chiaramente ad alto tasso tecnologico e con un occhio attento ai bisogni della collettività. In particolare le sfide e le opportunità generate dall’intelligenza artificiale, sembrano essere tra i temi più ricorrenti. Quasi a voler ribadire inconsciamente che la scintilla della creatività rimane un baluardo di orgoglio umano nei confronti della tecnologia, ancora non sostituita dai processi di automazione sempre più diffusi.

I tre progetti vincitori

Claire Tolan, artista e programmatrice americana, classe 1986, ha vinto grazie all’ideazione di un assistente vocale, “Soother”, basato sulla tecnica ASMR (teoria con radici nella psicologia cognitiva tra l’altro utilizzata in molti video virali che spopolano in rete). Il suo progetto verrà realizzato insieme a CELI azienda che opera nel settore dell’intelligenza artificiale il cui intento nella partecipazione a City of the Future è quello di realizzare progetti che siano d’aiuto contro gli effetti negativi dell’isolamento sociale, amplificati dalla situazione attuale.
Il secondo vincitore é Studio Above & Below, un duo che spazia tra arte e tecnologia con sede a Londra e fondato da Daria Jelonek e Perry-James Sugden nel 2018, il loro progetto si chiama “Adapting Emotion”, un’indagine sulla capacità emotiva dell’intelligenza artificiale e del cervello umano che avrà come risultato visibile una serie di sculture da collocare nello spazio pubblico e con cui si potrà probabilmente interagire grazie a sofisticati sistemi di realtà aumentata. La realizzazione avverrà grazie alla collaborazione con il Politecnico di Torino.
Il terzo progetto vincitore è quello di Giulia Taurino, che propone “What remains invisible: the art that we don’t see” il prototipo di un “randomizer” digitale per la creazione di mostre virtuali in cui la selezione delle opere (all’interno di un archivio o di una collezione museale) viene affidata ad un algoritmo, la domanda che ha stimolato la ricerca dell’artista è capire come l’intelligenza artificiale e gli strumenti digitali possono aiutare ad assistere il processo di riformulazione della conoscenza in istituzioni d’arte, la realizzazione avverrà di concerto con ISI Foundation. I partner culturali dei tre progetti sono rispettivamente: Superbudda, Viadellafucina16 – Condominio Museo e Associazione Arteco

City of the Future si inserisce nella volontà di Nesta Italia di creare un hub regionale che metta in relazione realtà appartenenti a campi del sapere differenti e spesso distanti, diventando un volano di sviluppo territoriale, nel torinese che più di altri ha accusato il contraccolpo economico della deindustrializzazione. Nelle parole di Marco Zappalorto, ceo di Nesta Italia, è chiara la mission dell’organizzazione verso questa direzione, “l’Open Call “City of the future” rappresenta un traguardo fondamentale nella collaborazione tra Nesta Italia e Fondazione Compagnia di San Paolo su iniziative che generino un impatto positivo sul territorio in termini di competitività e attrazione di risorse. Il progetto STARTS non si esaurisce con la prima sperimentazione: l’obiettivo è dare vita ad un Hub Regionale che continui a promuovere progetti di collaborazione cross-settoriale, un polo al quale ci auguriamo continuino ad aderire sempre nuovi partner a livello locale e nazionale”.

fonte: ilsole24ore.com