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Catania ricorda Pippo Fava, ucciso dalla mafia. Rinviate per la pandemia le iniziative in presenza

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di redazione

In una fredda serata di 38 anni fa, era il 5 gennaio 1984, a Catania, in via dello Stadio, come allora ancora si chiamava la strada oggi a Lui intitolata, veniva barbaramente assassinato dalla mafia il giornalista Pippo Fava, fondatore e direttore del mensile I Siciliani, coscienza critica delle contiguità e collusioni del potere mafioso con il mondo economico, politico e istituzionale della città etnea.

Ancora una volta, dopo che il 5 gennaio 2021 tutte le iniziative legate all’anniversario dell’uccisione di Pippo Fava si erano svolte soltanto sui social a causa del dilagare del Covid 19, la Fondazione Fava ha dovuto rimandare gli eventi programmati quest’anno per il 38° anniversario.

Alla luce del numero crescente di contagi nella città di Catania – comunica la Fondazione Giuseppe Fava – e considerate le nuove disposizioni in materia di attività che comportino assembramenti di persone, gli eventi previsti il 5 gennaio, in occasione del 38° anniversario dell’uccisione di Giuseppe Fava, sono rimandati.

La consegna del Premio giornalistico “Nient’altro che la verità. Scritture e immagini contro le mafie” al giornalista Paolo Biondani, avverrà con un evento in presenza quando le condizioni di contenimento del contagio lo permetteranno.

Si comunica inoltre che, proprio per evitare assembramenti che potrebbero trasformarsi in focolai, non è previsto nessun presidio sotto la lapide.

Ci dispiace che nemmeno quest’anno potremo incontrarci di presenza, ma per la tutela di ogni singolo cittadino riteniamo che questa sia la decisione più ragionevole”.