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Bolzano riapre tra paura e voglia di ripartire

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‘Porte riaperte’ a Bolzano in Alto Adige tra voglia di ripartire e paura del contagio. Nella Regione apripista della ripresa, grazie a una legge provinciale ad hoc, molti hanno alzato le serrande, altri con un po’ più di timore sia sotto l’aspetto sanitario che per la mancata copertura Inail, hanno preferito restare chiusi e posticipare l’apertura a lunedì prossimo. Nella così detta ‘Fase 2’ in autonomia rispetto al resto d’Italia, la maggior parte dei negozianti, gestori e proprietari altoatesini sono comunque tornati in attività dopo due mesi di lockdown.

Linee telefoniche intasate soprattutto per barbieri, parrucchieri e centri dedicati alla salute della persona che possono ricevere solo per appuntamento. Sin dal primo giorno si è registrato il tutto esaurito con lunghe liste d’attesa. A Bolzano e in altre località della provincia più a nord d’Italia sono stati riaperti anche negozi di abbigliamento, calzature, oggettistica per la casa. Accessi contingentati, per evitare assembramenti in spazi ristretti, ma nessun assalto da parte dei clienti anche perché, malgrado negli ultimi tre giorni non si registrino vittime e i contagi sono pochissimi, molti hanno ancora paura. Nei centri commerciali aperti supermercati e farmacie ma diversi i negozi delle grandi catene sono rimasti chiusi.

Già da qualche giorno aperti nella formula take-away i bar e le pizzerie. Diversi locali e soprattutto le Konditorei (pasticcerie) con ampia disponibilità di posti all’interno, preferiscono attendere ‘tempi migliori’ per evitare ulteriori spese. Altri gestori hanno confermato la perdita di tavoli, ma hanno voluto ugualmente riaprire. Accomodarsi all’interno è consentito ma non sono ammessi più clienti di quanti siano i posti a sedere e i tavoli sono disposti con una distanza tra le persone di almeno due metri. Diversi locali si sono organizzati installando dispositivi di separazione in plastica.

Nel centro storico di Bolzano è stato riaperto il mercato ortofrutticolo permanente di piazza delle Erbe dove l’accesso ai banchetti dei clienti è regolato da segnaletica a terra che garantisce il distanziamento. Riaperti anche i musei,  non quello più noto dove è conservato Oetzi, i centri culturali e giovanili, e le biblioteche. Sarà di nuovo visitabile da martedì 19 maggio il Museo Archeologico di Bolzano dove si trova la ‘Mummia del Similaun’ che nel 2019 è stata visitata da quasi 300.000 persone. Le visite saranno possibili con la mascherina: non potranno accedere più di 80 persone alla volta anziché i circa 300 ammessi precedentemente. 

La prossima data clou è il 25 maggio quando riapriranno le strutture ricettive ma la grande incognita sarà: chi occuperà le stanze? Le frontiere e i collegamenti con la vicina Austria restano, almeno fino al 22 maggio, chiusi per turismo: un aspetto che preoccupa, e non poco, gli albergatori che operano tra le montagne dell’Alto Adige.

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Fonte: cronaca agi


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