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Bolsonaro giura: "Voglio un Brasile senza discriminazioni e divisioni"

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Il nuovo presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, nel suo primo discorso dopo il giuramento, ha promesso che libererà il Paese dai "retaggi ideologici", nel pieno rispetto delle "religioni e della tradizione giudaico-cristiana", ribadendo il suo impegno per un Paese libero da "discriminazioni" e "senza divisioni". 

"Chiedo a ciascuno dei membri del Congresso di contribuire a liberare definitivamente il paese dal giogo della corruzione, della violenza, della sottomissione ideologica", ha detto il neo presidente ultraconservatore, proponendo un "patto nazionale tra la società civile e i poteri esecutivo, legislativo e giudiziario" per un programma conservatore nel sociale e liberale in economia: "Uniamo le persone, valorizziamo la famiglia, rispettiamo le religioni e le nostre tradizioni giudaico-cristiane, per combattere l'ideologia di genere, preservando i nostri valori". 

Lungo il tragitto per arrivare al Congresso, Bolsonaro, che era accompagnato dalla moglie Michelle, è stato acclamato da decine di migliaia di sostenitori. La coppia era a bordo di una Rolls Royce decappottabile "Silver Wraith" Roadster, in piedi, circondata dalle guardie del corpo e seguita dai soldati a cavallo del reggimento Dragones de la Independencia, la guardia d'onore del presidente. Nel breve tragitto, Bolsonaro e la moglie sono stati salutati dalle migliaia di persone accorse sull'Esplanade del los Ministerios, un viale centralissimo in cui si concentra tutto il potere politico. 

Alla cerimonia sono presenti i presidenti di Bolivia, Evo Morales; Cile, Sebastian Pinera; Honduras, Juan Orlando Hernandez; Paraguay, Mario Abdo Benitez; Perù, Martin Vizcarra, e Uruguay, Tabare Vazquez. Sono presenti anche i primi ministri di Israele, Benjamin Netanyahu; Ungheria, Viktor Orban, e Marocco, Saadedine Othmani, così come i presidenti di Portogallo, Marcelo Rebelo de Souza, e Capo Verde, Jorge Carlos Fonseca.

Dopo il suo primo discorso al Parlamento come nuovo presidente, Bolsonaro si è recato Palazzo Planalto, la sede del governo, per ricevere la fascia presidenziale dal presidente uscente, Michel Temer. Dopo un secondo discorso alle persone riunite al di fuori del palazzo presidenziale, dove ha ricevuto anche il saluto delle autorità estere, Bolsonaro ha presenziato alla cerimonia di insediamento dei 22 membri del suo gabinetto. Gli eventi si concluderanno al calar della sera con un ricevimento di gala ospitato presso la sede del Ministero degli Esteri dal nuovo presidente, il cui mandato termina il primo gennaio 2023. 

Il 'Trump dei tropici'

Fortemente conservatore, membro del Partito Social-Liberale (PSL), Bolsonaro è stato eletto al ballottaggio dello scorso 28 ottobre con il 55% delle preferenze, sconfiggendo il rivale del Partito dei lavoratori (PT), Fernando Haddad. Per molti aspetti il leader radicale anti-establishment brasiliano ricorda Donald Trump, per il quale non nasconde stima e ammirazione. Non a caso Bolsonaro si è anche richiamato al suo motto "Make America Great Again", slogan che ha fatto suo con la formula portoghese "Faca o Brasil grande outra vez".

Sin dalla campagna elettorale Bolsonaro è apparso come un personaggio controverso e divisivo, ma è brillantemente riuscito a presentarsi come l'uomo nuovo, convincendo la maggioranza dei brasiliani, delusi e arrabbiati, di avere in mano le carte giuste per salvare il gigante lusofono. Il nuovo inquilino del Palacio do Planalto, considerato da molti come un 'outsider' della politica brasiliana, ne è in realtà un veterano: dal 1988 è membro del Congresso, ma non è mai stato coinvolto negli scandali di corruzione e riciclaggio di denaro – a cominciare dall'Operazione Lava Jato – che negli ultimi anni hanno travolto i vertici dello Stato, in primis l'ex presidente Lula da Silva, e le aziende pubbliche, tra cui quella petrolifera Petrobras. Ed è proprio l'esasperazione dell'elettorato per gli scandali che hanno travolto i socialisti una delle ragioni principali della travolgente ascesa di Bolsonaro.

Un ex militare da trent'anni in politica

Classe 1955, discendente da famiglia italiana, Bolsonaro è un ex-capitano dell'esercito, paracadutista, diplomatosi all'accademia militare di Agulhas Negras. Alle spalle 30 anni di carriera politica, sette mandati al Congresso e otto cambi di partito, con risultati non proprio significativi: ha presentato circa 170 proposte di legge ma è riuscito a farne votare soltanto due. Fino a pochi mesi fa veniva considerato un personaggio minore, pittoresco, quasi folkloristico, famoso per le sue dichiarazioni non proprio politicamente corrette sulle minoranze e per le richieste di un pugno più duro contro i criminali.

Ora l'attesa è molto grande per capire se riuscirà a passare dalle parole ai fatti. Ai brasiliani ha promesso in modo diretto, quasi brutale, di risolvere problemi annosi: lotta alla corruzione e criminalità con un ritorno all'ordine dei tempi della dittatura militare, liberalizzazione per rilanciare l'economia in crisi, più diritti sociali per alcuni gruppi.

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Fonte: estero agi


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