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Biden recupera in Georgia e Pennsylvania, vittoria più vicina

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AGI – Neppure la terza nottata di spoglio delle schede in Usa ha portato a un risultato, il nome del 46esimo presidente degli Stati Uniti. Ma Joe Biden, che avanza in Georgia e Pennsylvania, sente ormai la vittoria in tasca mentre il presidente Donald Trump si dice certo che lo scontro arriverà alla Corte Suprema. La Casa Bianca ha schierato la massima potenza di fuoco dei suoi avvocati per cercare di arginare l’ondata dei voti per posta che sembrano nella stragrande maggioranza finire nel forziere del democratico ma tre dei ricorsi sui presunti brogli sono già stati bocciati.

“La battaglia del voto finirà alla Corte Suprema”, ha marcato ancora una volta la linea il presidente, nella notte italiana. Era la sua prima apparizione in pubblico dall’Election Day. “Se contate i voti legali sto facilmente vincendo. Se contate i voti illegali… loro stanno cercando di rubarci le elezioni”. Trump contesta il fatto che lo scrutinio sia ancora in corso e sottolinea “l’incredibile numero di ricorsi” presentati dal Grand Old Party. Non vede alcuna “onda blu”, semmai “un’onda rossa”, ha denunciato di aver “sentito storie dell’orrore” sulle presunte irregolarità del voto.

Intanto si contano ancora i voti in Pennsylvania, Georgia, Nevada, Arizona e North Carolina, tutti ancora ‘too close to call’ troppo vicini nei risultati per essere assegnati all’uno o all’altro. Joe Biden, si è già aggiudicato 253 (o 263 se gli si assegna anche l’Arizona) grandi elettori sui 270 necessari, il presidente è fermo a 213. La strada di Trump ormai è assolutamente in salita: deve vincere la Pennsylvania e tutti gli altri tre Stati se vuole assicurarsi la rielezione. Ma Biden lo tallona: è indietro di appena 1.800 voti in Georgia e 26 mila in Pennsylvania.

In Georgia, Stato tradizionalmente repubblicano, mancano ancora solo 14 mila voti da scrutinare, e sono quasi tutti voti per corrispondenza. I due sono a un soffio, 49,4 per Trump contro 49,36 per Biden; e il vantaggio del presidente si è fortemente indebolito nelle ultime 24 ore: era di 9mila voti giovedì mattina e 18mila mercoledì sera. Adesso in arrivo ci sono i voti della contea di Clayton, la più popolosa di Atlanta dove c’è una comunità afroamericana che si è pesantemente mobilitata per Biden (anche se mancano pure le schede, circa 8mila, arrivate nelle ultime ore dall’estero e dai militari, con cui Trump potrebbe risalire).

Se finisse in rimonta, per Biden sarebbe un successo notevole perché l’ultima volta che un candidato democratico vinse in Georgia fu con Bill Clinton, 28 anni fa. Nelle prossime ore, nella prima parte della mattinata italiana, dovrebbe essere assegnata la Pennsylvania (20 grandi elettori) dove il vantaggio di Trump su Biden è sceso a poco più di 26 mila voti, quando lo spoglio è arrivato al 95%: il presidente uscente è al 49,62% e lo sfidante democratico al 49,23%.

E il bottino di Biden cresce man mano che si contano i voti per corrispondenza, che vanno molto di più ai democratici che ai repubblicani, e quelli delle grandi città, soprattutto Filadelfia (dove ormai l’80% dei voti contati va a Biden e solo il 19% a Trump). Intanto la piazza si mobilita: nella contea di Maricopa, in Arizona, dove il vantaggio dello sfidante dem si è ridotto, un folto gruppo di manifestanti di destra pro-Trump si è affollato davanti a un importante centro elettorale. Tra di loro c’è anche un conduttore radiofonico di estrema destra, Alex Jones, considerato uno dei guru del complottismo mondiale.

Vedi: Biden recupera in Georgia e Pennsylvania, vittoria più vicina
Fonte: estero agi


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