di Augusto Lucchese
Carissima Italia,
pur in presenza della sciagurata pandemia che seguita ad affliggerci e malgrado i Tuoi 160 anni, purtroppo portati maluccio, puoi sempre pregiarti dei Tuoi nobilissimi natali, della Tua fulgida storia, dei Tuoi incomparabili lineamenti scolpiti dalla provvida natura, del Tuo preziosissimo patrimonio monumentale, artistico e culturale lasciato in eredità da folte generazioni di valenti e superlativi architetti, scultori, pittori, poeti, scrittori.
Chi mai potrebbe permettersi, per altro verso, di incrinare il tuo millenario rapporto con la storia? Chi mai potrebbe negare il Tuo essenziale concorso allo sviluppo delle scienze, al progresso della civiltà, al benessere delle genti? Potresti affermare, serenamente, che ancora nell’anno di grazia 2021 possiedi il crisma per tornare ad essere “faro di civiltà”, “culla del sapere”, “museo della storia”.
Tutto ciò sarebbe un Tuo diritto se non fossi sotto attacco, oltre che del patogeno “Covid 19”, di ben altri virus che minano il Tuo essere.
Potresti essere un Paese agiato se non avessi una inqualificabile classe politica – foraggiata con lauti stipendi e prebende – che sembra appartenere, di massima, più alla specie delle mignatte che al motore del Tuo sviluppo e del Tuo benessere futuro.
Potresti assiderti, con pieno diritto, fra i banchi dei fondatori della civiltà antica e moderna.
Non è un sogno nel cassetto, bensì qualcosa che potrebbe realizzarsi
Ove Tu, cara e splendida Italia, potessi liberarti da tutto ciò, sicuramente potresti aspirare ad essere un Paese migliore e potresti veramente festeggiare il nuovo anno, oltre che i Tuoi genetliaci e le Tue ricorrenze in una atmosfera di serenità, senza ipocriti discorsi o sermoni, senza strumentalizzazioni politiche, senza vacui dispendi di preziose risorse, senza la messa in scena di trionfalistiche manifestazioni.
Questo è il sentito augurio che i Tuoi riconoscenti figli Ti inviano!