Type to search

Agi

Appello dell'Anpi: sia restaurata la stele di Walter Rossi 

Share

AGI – Una settimana fa il monumento alla Camilluccia, a Roma, in memoria di Walter Rossi, giovane militante di Lotta Continua ucciso a colpi di pistola in un agguato, nel 1977, è crollato. La stele presumibilmente si è spaccata a seguito di un deterioramento strutturale in parte provocato da una maldestra opera di manutenzione comunale. Ora l’Anpi (l’Associazione nazionale partigiani d’Italia) auspica che tutte le istituzioni, dal Municipio fino al Quirinale, si occupino di sistemare la stele.

“Io mi auguro che tutte le istituzioni provvedano al più presto al ripristino di quel monumento che ci parla di umanità, politica e criminalità”, spiega all’AGI Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’Anpi. Proprio il 25 aprile a piazza Walter Rossi si dovrebbe svolgere una delle iniziative dell’Anpi assieme all’associazione dedicata alla memoria del giovane. E in molti non solo sperano ma auspicano che già per quel giorno di celebrazione l’opera di restauro possa restituire il monumento alla Capitale.

“Walter Rossi era un militante di Lotta Continua – prosegue Pagliarulo -, fu ucciso da un colpo di pistola da un agguato di matrice fascista mentre svolgeva un volantinaggio. Questa storia ci parla ancora un volta della natura della cultura fascista. Non si può non notare che il fascismo nasce dalla guerra e vive di aggressioni e violenza: Libia, Spagna, Etiopia, Albania, l’ingresso in guerra contro Francia e Gran Bretagna, l’invasione della Grecia, quella della Jugoslavia e poi la campagna di Russia. Anche in politica interna, prima abbiamo avuto lo squadrismo, poi i tribunali speciali”.

Secondo il presidente dell’Associazione dei Partigiani, “il tema della violenza come forma di relazione con l’avversario che inesorabilmente diventa nemico” caratterizza il fascismo. “Il grumo culturale del fascismo – conclude – è sempre lo stesso, dal ventennio agli anni Settanta, e oggi col nuovo vestito del neofascismo contemporaneo. Tutto questo noi vorremmo archiviarlo ricordando il 25 aprile”. 

Source: agi


Tags:

You Might also Like