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Anche la moda diventa ecosostenibile

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Di Daiana De Luca (Responsabile Comunicazione Confedercontribuenti)


Quando parliamo di sostenibilità di un prodotto, qualunque esso sia, ci riferiamo all’impatto che questo ha sull’ambiente, sia per le sue caratteristiche che per le attività condotte dalle persone che lo realizza o, movimentano trasportano, vendono ed acquistano. Lavorare per un futuro di “moda” più sostenibile è una sfida ed un impegno che soprattutto nell’ultimo decennio ha avuto una impennata esponenziale.

Sono tante, infatti, le grande marche che rivolgono una capillare attenzione al tema dell’ecosostenibilita’ delle collezioni; si va verso una rapida conversione dei materiali usati per confezionare abbigliamento ed accessori anche low cost. Ma a proposito di tessuti ecosostenibili, lo sapevate che per la prima volta è stato sviluppato un tessuto un grado di riprodurre le proprietà delle tele dei ragni?

Pare che il risultato sia stato raggiunto da due esperti giapponesi del CSRS (Riken Center for Sustainable Resource Science) che hanno utilizzato dei batteri fotosintetici per realizzare un materiale molto simile alla seta prodotta dai ragni. In un articolo scritto sulla rivista scientifica “Communication Biology”, Choon Pin Foong, uno dei due ricercatori afferma che “la seta di ragno potrebbe essere utilizzata nella produzione di materiali ad alte prestazioni, durevoli e leggeri, come abbigliamento antistrappo, componenti per automobili o destinati all’industria aerospaziale“.

I due ricercatori sostengono, ancora, che l’allevamento dei ragni potrebbe essere complicato e per questo avrebbero deciso di sfruttare l’azione di questo batterio fotosintetico marino chiamato Rhodovulum sulfidofhium. I due ritengono che “questo batterio è ideale per creare una bio-fabbrica sostenibile perché cresce nell’acqua di mare, richiede anidrite carbonica e azoto atmosferici e utilizza energia solare, tutte fonti abbondanti e rinnovalibi”. Nei prossimi studi pare che l’obiettivo sia quello di implementare la produzione di questa particolare sera, magari aggiungendovi  qualche proprietà.

Nel frattempo, dall’altro lato del pianeta, per la precisione ci troviamo in Messico, due giovani di Guadalajara, hanno creato la prima alternativa vegetale alla pelle realizzata con foglie di fico d’india. Adrian Lopez e Marte Cazarez hanno portato avanti sperimentazioni per circa due anni prima di creare un’alternativa alla pelle che fosse ecosostenibili ed etica e contemporaneamente garantisce resistenza e traspirabilità.

L’intuizione dei due giovani è arrivata quasi per caso quando i due, riflettendo sulle proprietà benefiche della pianta usata prima solo come base della moderna cosmesi, hanno deciso di lavorare sulla loro idea innovativa. Dopo diversi fallimenti i due ragazzi sono finalmente riusciti a produrre un materiale simile alla pelle per consistenza e texture, economico e soprattutto vegan free. Ora il loro tessuto è finalmente pronto a sostituire la pelle animale e la similpelle nella realizzazione di numerosi accessori. La nuova alternativa vegetale alla pelle, dal costo di circa 25 dollari al metro, potrebbe dunque a breve trovarsi già in commercio per essere utilizzata.


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