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«ALT A QUESTA DESTRA FEROCE: LA SINISTRA RIPARTE DA CUTRO»

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L’europarlamentare dem: «Elly radicale? Piuttosto ha idee chiare per contrastare le forze sovraniste sempre più spietate e un governo disumano che si rifiuta di rispondere dopo la morte di 74 persone»

Umberto De Giovannangeli

Beatrice Covassi, un passato importante in diplomazia (ha ricoperto, tra l’altro, il ruolo di capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea), è tra i non molti parlamentari europei Dem che hanno sostenuto Elly Schlein alle primarie.
Le primarie hanno consacrato Elly Schlein. Si tratta di una rivoluzione?
Elly Schlein rappresenta senza ombra di dubbio una grande novità e un’opportunità per il Pd e la sinistra europea. Parla un linguaggio nuovo che le consente di fare breccia tra i giovani e ha la forza politica, visto che le primarie sono state una sorta di plebiscito sul suo nome, di fare proposte chiare dall’immigrazione alla difesa del lavoro, dalla transizione ambientale ai diritti civili. Qualcuno parla di radicalizzazione, a me pare semplicemente chiarezza. Del resto su disuguaglianze, difesa dei ceti più deboli, sostenibilità ambientale pone questioni avanzate dallo stesso Pontefice e su cui i cattolici sono impegnati. Oggi c’è un tema di identità politica che è decisivo; un’identità che il Pd ha smarrito in anni di governismo a tutti i costi che ha annacquato la linea politica. Sono convinta che Schlein saprà costruire una forte alternativa a una destra profondamente identitaria. E sarà tanto credibile nei prossimi mesi quanto più dimostrerà di voler scardinare un sistema di potere che è stato una delle ragioni della crisi del Pd. Esiste una domanda radicale di cambiamento alla quale lei sembra la più attrezzata a rispondere. Finalmente, abbiamo una donna alla guida del più grande partito progressista italiano: adesso starà a lei e a tutti noi insieme lavorare per tenere insieme socialisti, cattolici e riformisti; politica e società civile. Vale la pena fare questa scommessa.
Meloni ha dichiarato che è inaccettabile accusare il governo di aver deliberatamente lasciato morire i migranti in mare. Quali responsabilità ha l’esecutivo?
Nessuno pensa questo. Ma il naufragio di Crotone era evitabile e quindi qualcuno ha sbagliato e di quel tragico errore dovrà rispondere. Non è Frontex che decide se condurre un’operazione Sar. È competenza esclusiva nazionale. Mi aspetto, come molti altri cittadini, che l’esecutivo spieghi perché dopo la segnalazione di Frontex, l’Italia abbia deciso di attivare un’operazione di polizia e non una di ricerca e soccorso. Da una premier che nel 2015 -all’opposizione- pretendeva che l’allora governo fosse indagato per reato di strage colposa per un naufragio nel canale di Sicilia, mi sarei aspettata ben altra fermezza nella volontà di accertare le responsabilità. Ma anche un’altra statura morale di fronte alla strage: è stato il presidente Mattarella a farsi carico di rappresentare il Paese e le sue istituzioni mentre il governo ha attuato una vera e propria diserzione civile.
L’Europa sul tema migratorio è fragile e assente.
Da molti anni si discute della riforma del Trattato di Dublino e di un patto avanzato su migrazione e asilo ma prevalgono cinismo e egoismo. Non possiamo accettare che ci siano Stati membri che accettino i migranti, altri che li rifiutino, altri ancora che vogliano costruire muri. Dobbiamo abbandonare soluzioni semplicistiche e propagandistiche come “aiutiamoli a casa loro” oppure “stop con gli sbarchi” per trovare un accordo comune su diritto d’asilo, accoglienza, ingressi legali, ricollocamenti, Sar gestito a livello europeo, protezione speciale per chi scappa dalla guerra come abbiamo fatto per milioni di ucraini e lo smantellamento dei centri detentivi come quelli della Libia, che sono una vergogna per l’umanità. Bloccare le partenze è illusorio; i flussi migratori vanno gestiti non criminalizzati.
Come giudica i primi mesi di questo governo?
Questo è un governo composto da Ministri che da mesi parlano a sproposito: Valditara non condanna una violenza squadrista ma censura la preside che l’ha stigmatizzata. Piantedosi usa parole disumane contro i migranti e li considera responsabili della loro morte perché sono partiti, Salvini -di fronte a una strage agghiacciantefa lo scaricabarile pur essendo responsabile della Guardia Costiera. Tutto questo è accaduto nel silenzio assordante della premier. Il racconto cattivista e securitario della destra si infrange davanti ai morti. In un Paese civile, il ministro dell’Interno si sarebbe dimesso. È in ballo la dignità delle istituzioni.
Le prossime elezioni europee saranno decisive. Si rischia un nuovo asse popolari conservatori che porti indietro l’Europa?
Certo, ed è per questo che il nuovo Pd dovrà da subito guardare alle Europee del 2024. Si dovrà far carico di una politica europea transnazionale, promuovendo il coordinamento tra forze progressiste. Nella sostanza il rischio concreto è che le politiche sociali e quelle tese a promuovere la sostenibilità – ambientale, economica, sociale, di genere – vengano smantellate. I diritti sociali e civili indeboliti, la parità di genere e i diritti delle donne – come sta già avvenendo per esempio in Polonia – attaccati, la discriminazione di tutte le diversità esasperata. Un’Europa di stati nazione accomunati da rivendicazioni identitarie e solidali solo nell’ideologia di ultradestra. Al fronte sovranista va contrapposta una internazionale progressista, capace di offrire una visione di futuro alternativa, al ‘Dio, patria, famiglia’ declinato da Bolsonaro, Orban e Meloni deve fare da controcanto il ‘libertà uguaglianza e fraternità’ che è alla base delle nostre democrazie. È paradossale che si lasci l’internazionalismo all’estrema destra.

fonte: IL Riformista