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Addio a Piero Nuti

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Maestro di tutti noi e grande protagonista del teatro italiano. Un risvegliatore di anime, come Socrate, che ha interpretato magistralmente
ufficio stampa Teatro stabile privato di Torino

Piero Nuti è mancato questa mattina, a 94 anni nella sua casa piena di suggestioni teatrali e d’arte.

“Beh, posso dire di aver vissuto!”, ce lo ha detto ieri, con la sua voce straordinaria e con un sorriso convinto e sereno. In sottofondo, Mozart. Sì, arrivando a casa di Piero Nuti, la musica la si è sempre sentita già dalle scale.  La musica è stato un suo nutrimento necessario. Accanto al teatro. L’amore di tutta la vita.  Condiviso con la grande attrice Adriana Innocenti, la compagna della sua esistenza. La voce di Piero, sì. Autorevole; eppure, di una dolcezza assoluta. La voce che ci ha fatto ‘incontrare’ le parole di Socrate, il suo pensiero altissimo, il valore universale del suo messaggio sulla giustizia in quel manifesto di teatro e filosofia che è Processo a Socrate.  Piero Nuti è stato attore, regista, docente, ricercatore e autore teatrale di lunga esperienza, partendo dal Teatro Universitario di Genova con Franco Della Corte attraverso la Compagnia Stabile della sede Rai di Torino, la Compagnia Gino Cervi e la Compagnia Dario Fo e Franca Rame. Al Teatro Stabile Pubblico di Torino ha lavorato con i registi Franco Enriquez e Gianfranco De Bosio e a Roma con Maurizio Scaparro con il quale ha fondato il Teatro Popolare di Roma (TPR).  Con il TPR, accanto ad Adriana Innocenti, ha vissuto un’esperienza con importanti produzioni e costellata dei più prestigiosi riconoscimenti. Dalla collaborazione con Torino Spettacoli è nata la volontà di far confluire il ricco repertorio e il bagaglio esperienziale del TPR nel Teatro Stabile Privato.

Trasferitosi a Torino dal 1997, ha assunto la codirezione artistica di Torino Spettacoli insieme prima a Germana Erba e, dal 2014, a Irene Mesturino, impegnandosi in modo particolare nella valorizzazione del Teatro Classico, da lui frequentato nella lunga e prestigiosa carriera e nella promozione della drammaturgia contemporanea, sia attraverso iter laboratoriali e di ricerca che attraverso l’aggiornamento degli interpreti. Tra i suoi moltissimi successi degli ultimi anni in qualità di attore: Il maestro di Giuseppe Manfridi; Il bell’indifferente di Jean Cocteau; Farinelli, evirato cantore, spettacolo che ha portato in tournèe in tutto il mondo, La regina e il suo pirata, per la regia di Ugo Gregoretti, La moglie di Socrate e il marito di Santippe di Luigi Lunari; Un curioso accidente di Carlo Goldoni e Oh Dio mio! di Anat Gov.

Raffinato e versatile regista, si è specializzato in gialli da Guinness quali Trappola per topi, Arsenico e vecchi merletti, La Tela del ragno e Assassinio sul Nilo.  Ha scritto una sua simpatica autobiografia dal titolo Dimmi qualcosa di dolce (edita da Libreria Stampatori, Torino), da cui ha tratto una preziosa miniatura teatrale. Nel contesto dei grandi capolavori della classicità, accanto a tragedie come Le Troiane e i Persiani e accanto alla riscoperta degli antichi lirici greci con Ciò che uno ama, ha adattato, interpretato e diretto edizioni da record dei Grandi Processi dell’Antichità: Processo a Socrate (presentato l’8 ottobre 2022 alla Cascina Caccia, portando tra l’altro il tema della giustizia nel contesto di un bene confiscato alla mafia), Processo per magia, L’arte di saper invecchiare, De Republica, Processo a un seduttore, Processo per corruzione e Processo a un cittadino che ha interpretato a Torino nel Festival di cultura classica al Teatro Erba lo scorso ottobre e, sempre quest’autunno, in giro per le scuole della regione. Instancabile e capace di parlare a pubblici di tutte le età


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