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Accordo all'Eurogruppo sul Mes

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L’Eurogruppo ha raggiunto l’accordo per l’utilizzo delle linee di credito del fondo salva-Stati Mes per le spese sanitarie rese necessarie dall’epidemia di coronavirus.

L’intesa stretta dai ministri delle Finanze dell’Eurozona prevede che non ci sarà nessuna richiesta di aggiustamenti macroeconomici, sorveglianza rafforzata o missioni ad hoc per verificare lo stato dei conti pubblici dei Paesi che chiederanno di attivare le linee di credito ma solo un monitoraggio da parte della Commissione che servirà a controllare che i finanziamenti siano destinati alle spese sanitarie dirette e indirette.

Il tasso di interesse che verrebbe applicato dal Mes ai paesi che fanno richiesta di accedere alla linea di credito per la pandemia “al momento sarebbe dello 0,1% del prestito”, ha detto il direttore generale del Mes, Klaus Regling, in una conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo.

Il costo per il prestito sarebbe “vicino a zero”, ha spiegato Regling, ricordando che il tasso di interesse dipende dai costi di finanziamento del Mes sui mercati.

Cosa prevede l’intesa

Nell’accordo raggiunto dai ministri delle Finanze si conferma che il ricorso alle linee di credito del Mes saranno “disponibili per tutti gli Stati membri dell’area dell’euro per importi del 2% del PIL dei rispettivi membri alla fine del 2019”, “per sostenere il finanziamento interno di finanziamenti diretti e indiretti dei costi sanitari, di cura e di prevenzione dovuti alla crisi COVID-19”. L’Eurogruppo inoltre concorda con le valutazioni della Commissione, secondo cui “tutti i membri del Mes soddisfano i requisiti di idoneità per ricevere il supporto.

L’Eurogruppo ricorda che l’unico requisito per accedere alla linea di credito sarà che gli Stati membri dell’area dell’euro che chiedono il sostegno “si impegnino a utilizzare questa linea di credito per sostenere il finanziamento interno dell’assistenza sanitaria diretta e indiretta, i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi COVID 19”.

Sul tavolo dei ministri delle Finanze della zona euro dovrebbero anche il piano anti-disoccupazione per 100 miliardi di euro con misure a sostegno di schemi tipo la Cassa integrazione in Italia, e alle misure a sostegno delle Pmi con liquidità da parte della Banca europea degli investimenti per 200 miliardi. 

Dopo l’emergenza “impegno a rafforzare le economie”

Le richieste di supporto di una linea di credito del Mes da parte degli Stati membri per le spese sanitarie legate al coronavirus possono essere presentate fino al 31 dicembre 2022. La scadenza media massima dei prestiti sarà di 10 anni e i prestiti saranno concessi con “modalità di prezzo favorevoli adattate alla natura eccezionale di questa crisi”, si legge nel documento finale.

I ministri delle Finanze ribadiscono che il “monitoraggio e la sorveglianza dovrebbero essere commisurati alla natura dello shock simmetrico causato da COVID-19 e proporzionati alle caratteristiche e all’uso del supporto per la crisi pandemica, in linea con il quadro dell’UE e le pertinenti linee guida del Mes. 

L’Eurogruppo conferma che il Pandemic Crisis Support, la linea di credito di sostegno del Mes agli Stati per finanziare le spese sanitarie legate alla pandemia, “è unico, dato il diffuso impatto della crisi COVID-19 su tutti i membri”. “Successivamente, gli Stati membri dell’area dell’euro rimarrebbero impegnati a rafforzare i fondamenti economici e finanziari, coerentemente con i quadri di coordinamento e sorveglianza economica e fiscale dell’UE, compresa l’eventuale flessibilità applicata dalle competenti istituzioni dell’UE”, si legge poi nelle conclusioni della riunione dei ministri delle Finanze.

Lagarde chiede una risposta di bilancio “comune e simmetrica”

Per l’Europa “è fortemente desiderabile” una risposta di bilancio “comune e simmetrica”, che impedisca di lasciare che i singoli Paesi rispondano alla crisi determinata dal coronavirus, che potrebbe costare il 10% del Pil dell’Eurozona con emissioni di debito comprese fra 1.000 e 1.500 miliardi di euro. L’allarme arriva da Christine Lagarde, presidente della Bce, intervenuta al convegno sullo “Stato dell’Unione” dell’European University Institute di Firenze. La risposta comune auspicabile dell’Europa alla crisi, secondo Lagarde, deve essere “veloce, importante e simmetrica”. 

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha proposto da parte sua un “Piano De Gasperi” per il rilancio dell’Europa post pandemia Covid-19. “Sicuramente vinceremo la battaglia ma dobbiamo anche riuscire a trasformare questa crisi in un’opportunità per un’Europa migliore e un mondo migliore dopo”, ha spiegato nel suo intervento allo Stato dell’Unione in versione virtuale. 

 

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Fonte: economia agi


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