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Accise, proroga al taglio fino all’8 luglio. Si gioca sulla pelle degli italiani

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di redazione

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di accise e IVA sui carburanti. In considerazione del perdurare degli effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici, a decorrere dal 3 maggio 2022 e fino all’8 luglio 2022, le aliquote di accisa di cui all’allegato I del testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative approvato con il decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504 e successive modificazioni, dei sotto indicati prodotti sono rideterminate nelle seguenti misure: benzina 478,40 euro per mille litri; oli da gas o gasolio usato come carburante: 367,40 euro per mille litri; gas di petrolio liquefatti (GPL) usati come carburanti 182,61 euro per mille chilogrammi; gas naturale usato per autotrazione zero euro per metro cubo. Inoltre, per lo stesso periodo, l’aliquota IVA applicata al gas naturale usato per autotrazione è stabilita nella misura del 5%. (ANSA).

Un provvedimento urgente e non più rinviabile, ma il Governo non rende la vita facile alle aziende”, Carmelo Finocchiaro (Confedercontribuenti) non ci sta e lo dichiara a gran voce, “perché non potranno programmare sugli acquisti e sulle vendite future, non potendo accedere nell’immediato all’eventuale riduzione delle accise e, quindi, non potranno essere competitive. Un limite di questo Governo che pensa in maniera ragionieristica e con grande incapacità di gestione di un fenomeno che è strutturale”.

Il Decreto Aiuti contiene, tra le altre misure, anche quelle per ammortizzare il caro bollette, l’inflazione e gli effetti del rallentamento economico in atto, oltre al monitoraggio anti-speculazioni del Garante dei prezzi, che si potrà avvalere anche della Guardia di Finanza. Il garante – in particolare – monitorerà “l’andamento dei prezzi, anche relativi alla vendita al pubblico” e nel caso del metano ne controllerà l’andamento “nell’ambito dell’intera filiera di distribuzione commerciale”.

I sindacati spingono per la ricerca di altre risorse da destinare al Decreto Aiuti che potrebbero essere recuperate da “un’ulteriore tassazione degli extraprofitti delle multinazionali, il reinvestimento dell’extra gettito Iva e possibilità di uno scostamento di bilancio”.

Finocchiaro, sulla questione accise, reitera il suo pensiero “Non è possibile gestire un problema endemico e strutturale con provvedimenti decisi di settimana in settimana”.