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ABEL FERRARA, UN FILM SU PADRE PIO

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Abel Ferrara si racconta all’”Allora Fest a Ostuni” e racconta come sceglie la musica per i suoi film  e svela il suo pensiero sulla religione ma anche il passato di dipendenze (proprio lui che ha girato la Trilogia del peccato) e su Patti Smith progetto ancora top secret

Fonte: CineMotore

D.
Appassionato di musica da sempre..

Abel Ferrara
Si Rolling Stones, Bob Dylan….

S.F.
E in che fase del processo  creativo scegli le  musiche per i tuoi
film? Nella scrittura, mentre giri o quando rivedi le scene?

A.F.
Lavoro con una persona che cura le musiche dei miei film da tantissimi
anni. Era un periodo bellissimo. Ci riunivano dopo il set e vedevamo i
giornalieri, li ci si confrontava tra tutti guardandosi e guardando
le espressioni uno dell’altro… ora ho smesso di vedere i giornalieri

D. Perché?

A.F. ora ci sono i link che vengono mandati e io ho deciso di
concentrarmi più su quello che devo girare il giorno successivo che
magari distrarmi su quello che ho già fatto. Spesso si pensa rivedendo
il girato che potevi fare diversamente quella scena e perdi le energie
che servono invece per  affrontare le scene ancora da girare .I
giornalieri li vede la persone con cui dicevo collaboro da tempo e lui
inizia a comporre la musica con altre due persone.

D. La musica infatti e’ sempre protagonista nei tuoi film

A.F. Si l’idea di base e’ mettere la musica ovunque e poi leviamo dove
non serve. Giochiamo di sottrazione.

D. Un film pronto su Padre Pio di prossima uscita …. …un film
sulla religione?

A.F. io sono cresciuto educato da suore a New York nel Bronx… siano
cresciuti da cristiani dove ci e’ stato inculcato che qualcosa sarebbe
potuto sempre accadere, la paura che se non ci fossimo comportati come
dicevano sarebbe successo qualcosa ….ma pur da cattolico e con forte
educazione ho avuto in passato le mie  dipendenze….
Il Buddismo al contrario si pratica, non e’ una religione e non ha
alla base la paura.

D. Padre Pio con Shia LeBoeuf che molto danno favorito per il Festival
di Venezia. Avete girato in inverno?

A.F. SI curioso tornare in Puglia con il caldo di questi giorni.
Giravano a Gennaio a Monte Sant’Angelo e sembrava di stare in Siberia
per il freddo.

D. C’e’ un lato positivo nel girare in digitale a parte i costi?

A.R. Si. La post produzione. Spesso l’attenzione del pubblico su un
personaggio e’ concentrato su come muove le mani in una scena. In post
produzione puoi concentrarti magari sul volto se la scena lo richiede.
Da un brutto fotogramma può ‘ nascere sempre qualcosa. Modifichi
quello che hai girato in post a seconda della narrazione che vuoi dare
al racconto.

D. E Patti Smith ?

A.F.
Entro in un bar e la vedo io 70 e lei 75anni. Aldilà del mito ma anche
la riverenza per una persona  di una generazione precedente mi ha
fatto approcciare discretamente  chiedendo se potessi fare qualcosa su
di lei

D. E lei?

A.F. Mi ha detto eccomi pronta, gira…io avevo il cellulare.   …ma
ci siamo messi d’accordo per iniziare a girare con una mia troupe un
doc su di lei….un lavoro continuo.. eravamo in un posto e diceva
andiamo nello studio di registrazione che c’e’ giusta
energia…andiamo qui, la, altrove…

D. E la troupe.

A.F.La troupe continuava a girare …non si fermava. Non fermandosi
lei…la troupe continuava a riprenderla…. un lavoro lunghissimo
(per ora già abbiamo 30 ore da montare) iniziato a Parigi che
continueremo ….

D. A New York?

A.F. No a Roma e poi a Firenze.

D. Dopo le 3 p..Padre Pio, Pasolini e Patti Smith anche qualcosa sulla
Russia (“P”utin)

A.F.
La mia compagna, madre anche di mia figlia e’ Moldava (e’ anche nel
cast di Padre Pio).
Non so ancora cosa faremo per ora mi concentro sull’uscita di Padre
Pio e sul doc ..magari sarebbe bello fare qualcosa proprio con Patti
Smith… vediamo…

Show must go on

S.F.