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 A Cattolica potrebbero riaprire 2 hotel su 10

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“Ad oggi ancora non abbiamo i protocolli di sicurezza. Quindi è impensabile pianificare un’apertura o capire se c’è una sostenibilità economica da parte delle nostre aziende per poi adeguarsi a norme che devono ancora uscire”.

Lo afferma Massimo Cavalieri, presidente dell’Associazione italiana albergatori di Cattolica, località della riviera romagnola. Il rischio, secondo un sondaggio commissionato, è che due alberghi su dieci rimangano chiusi finché non verranno sciolti alcuni nodi burocratici e senza sostegni economici. 

“Se come vedo oggi – prosegue Cavalieri – il Covid viene classificato come infortunio sul lavoro e un mio dipendente contrae il virus o nella peggiore delle ipotesi muore, avrò prima una causa civile e poi una penale. Servono – aggiunge parlando più in generale del comparto turistico – delle date certe sull’apertura dei confini. È impensabile aprire senza avere delle date da poter dire a un turista che chiede informazioni. Se mi chiama qualcuno dicendo che vuole venire per il ponte del 2 giugno, non so cosa rispondergli. Le frontiere per gli stranieri – conclude poi il leader degli albergatori cattolichini – sono chiuse. Il turismo interno italiano non basta a coprire il fabbisogno di tutta la nazione. Non riuscirà a soddisfare né le città d’arte, né le città di mare”. 

Vedi:  A Cattolica potrebbero riaprire 2 hotel su 10
Fonte: economia agi


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