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9 giugno 1889. Si inaugura a Roma il monumento a Giordano Bruno

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di Gianni De Iuliis

Il monumento a Giordano Bruno è una scultura in bronzo situata a Roma nel Campo de’ Fiori, proprio nel posto ove fu arso vivo il filosofo. La statua è stata realizzata da Ettore Ferrari ed è stata inaugurata il 9 giugno 1889.

Il monumento ha una storia estremamente travagliata poiché fu fortemente osteggiata dalle autorità ecclesiastiche: infatti divenne ben presto il simbolo del libero pensiero e una sfida alla Chiesa e al papa.

Nel 1876, con l’avvento della Sinistra storica al governo, alcuni studenti universitari promossero un Comitato allo scopo di edificare un monumento a Giordano Bruno. L’idea che il monumento dovesse sorgere in Campo de’ Fiori, nel luogo del rogo del filosofo, fu di Armand Lévy, uno degli ideatori della Comune di Parigi.

La sottoscrizione promossa dal Comitato trovò però scarsa accoglienza da parte dei professori. Anche i politici non aiutarono: la giunta comunale di Roma, filoclericale, ostacolò il processo per la cessione del terreno.

Dopo numerose manifestazioni studentesche e ostacoli burocratici della maggioranza romana in consiglio comunale, dopo addirittura la rimozione del sindaco della capitale Leopoldo Torlonia da parte del presidente del consiglio Francesco Crispi, il 9 giugno 1889 fu inaugurato il monumento.

Subito dopo la cerimonia il papa Leone XIII rimase l’intero giorno a digiunare inginocchiato davanti alla statua di San Pietro, pregando contro «la lotta ad oltranza contro la religione cattolica». Addirittura minacciò di abbandonare Roma per rifugiarsi in Austria. Francesco Crispi a tale intenzione rispose: «Se Sua Santità dovesse andare via dall’Italia non potrà più tornare».

All’epoca dei Patti Lateranensi i cattolici chiesero la rimozione della statua e l’erezione al suo posto di una cappella di espiazione al Sacro Cuore di Gesù. Mussolini però non accettò, probabilmente perché ricordava i disordini accaduti non molti anni prima; inoltre Giovanni Gentile, il filosofo del fascismo, era un estimatore di Giordano Bruno.