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8 Marzo. #lecentodonnevestitedirosso

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Intervista ad Alessandra Pipitone, direttrice della Women Orchestra, ed Alessia Cotta Ramusino

di Claudia Lo Presti

Alessandra Pipitone ha conseguito il Diploma Accademico di II livello in Pianoforte con indirizzo Maestro di sala e collaboratore al pianoforte, in Musica da Camera, si è laureata in Musicologia presso l’Università degli Studi di Palermo con il massimo dei voti ed è diplomata al corso di direzione d’orchestra. Durante la sua formazione ha studiato con i Maestri Carmelo Caruso, Bruno Aprea, Giancarlo Bini, Fabio Ciulla, Michele De Luca, Ivo Lipanovic, Waldemir Wojtal, Gisela Herb, Massimiliano Damerini. Ha effettuato numerosi concerti sia da direttore d’orchestra, di coro che da Maestro accompagnatore. E’ direttore stabile del Coro Lirico Mediterraneo.

Le sue direzioni d’orchestra sono momenti di spettacolo nello spettacolo per l’eleganza del gesto, per l’energia che impiega nel richiamare a sé l’intera orchestra, non abbassando l’attenzione su alcuno dei componenti. In ciascuna preparazione concertistica, non abbassa mai la guardia rispetto all’importanza irrinunciabile delle prove: la sua dedizione a questi momenti è maniacale, momenti durante i quali si accorge di ogni accordo e di ogni umore.

Conosciuta la scorsa estate durante la “Traviata” allestita al Teatro Greco di Taormina (produzione di Nuccio Anselmi e regia di Salvo Dolce), racconta di un progetto che le sta a cuore nato nel 2017, una iniziativa che coinvolge oltre trenta donne, chiamata Women Orchestra, che si prefigge ad oggi esibizione di esprimersi contro la violenza sulle donne, di ogni ordine e grado, di qualsiasi parte del mondo.

<<Mi hanno sempre turbato le differenze di trattamento per uno stesso diritto; non riesco ad accettare che ancora oggi, epoca di diffusione capillare di notizie, ci siano donne alle quali non venga riconosciuta la parità, donne che ancora devono lottare per essere tenute in considerazione alla stregua degli uomini. Donne che non possono studiare, frequentare l’università, vittime come madri, mogli, figlie di ogni piccola o immensa ingiustizia umana legate a sorti già scritte, prive di assistenza, supporto. Donne come me, che hanno goduto il privilegio di poter fare della propria vita il proprio capolavoro, non devono sentirsi escluse dal dovere di rappresentare chi certi privilegi non può goderli. Così, con la forma di unione più intonata ed armonica che conosco, ho pensato di confrontarmi con le colleghe musiciste e dare vita ad un’orchestra tutta al femminile con la quale per la prima volta mi sono esibita il 25 novembre del 2017 in occasione dello spettacolo “Non è amore- Serata per le donne, con le donne”, al Teatro G. Lena di Cammarata. Da allora, innumerevoli date anche all’estero ed innumerevoli scopi prefissati come impegno a rappresentare i valori ed il valore delle donne: per le donne afgane, ad esempio, ci siamo esibite presso il Museo Regionale Palazzo d’Aumale a Terrasini con un “Tributo a Ennio Morricone”. Il 23 novembre scorso, abbiamo suonato al Senato della Repubblica per l’evento – “No alla violenza, il grido delle donne” -, aperto dalla Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati, per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, il prossimo 25 novembre. Ci tenevamo a presenziare, con la nostra musica, per esprimere unitamente un no forte e deciso alla violenza fisica, e a quella più ‘sottile’ e celata, quella psicologica, evidentemente frutto di stereotipi di genere ancora non superati”.

Alessia Cotta Ramusino, artista, musicista e compositrice genovese, trascorre la propria infanzia in Iran, soffermandosi a lungo in località asiatiche, africane ed europee, poiché il padre geologo per il proprio lavoro è costretto a viaggiare. Parla così numerose lingue ed assume una esperienza antropologica variegata che le permette di conoscere tutto il bene ed il suo contrario di ogni etnia e società con cui entra in contatto. Come ama ripetere, la Musica è sempre stata “sua compagna di viaggio”: attraverso essa è riuscita ad esprimere tutto il suo mondo interiore ricco di ogni esperienza fatta in contesti diversi che l’hanno portata a considerare che, sebbene le lingue parlate, le abitudini, usanze siano diverse, gli strati culturali arricchiti da impulsi e storia che appartengono all’altrove in cui si svolgono, gli uomini e le donne hanno in comune il bisogno all’ascolto. Compone dall’età di undici anni e praticamente non smette più, portando nelle parole e nella musica tutto quello a cui ha prestato attenzione ed orecchio.

Nel 1995, a Genova si laurea in Sociologia con una tesi intitolata “La Moda come fenomenologia sociale”.

Nel 2011 scrive Yallah (parola ara che vuol dire “forza, forza, muoviti”), inno alla vita e all’amore per la vita, che ripete Respect and Love, Respect and Love che rimbalza sulle labbra di tante donne diverse che si aggirano per una visita culturale al Museo di Sant’ Agostino a Genova, che contiene molte opere d’arte che raffigurano le donne.

<< Il brano, composto nel 2011, è stato pubblicato per la prima volta l’8 marzo 2017, in occasione della festa della donna, in contemporanea in Italia ed in Russia, e il 21 marzo del 2017 uscì il video clip con il primo flashmob 100donne; donne che tutte insieme ripetono RESPECT AND LOVE (rispetta e ama) in una marcia universale contro la violenza sulle donne. Un chiaro messaggio a respiro internazionale, un momento molto toccante dal fortissimo impatto emotivo. Così è nata la visione di un flashmob che unisse le donne non solo nell’intento ma anche nell’aspetto esteriore vestendo tutte di rosso, colore che ha molte simbologie dall’amore, al sangue, alla fortuna, alla passione. Nasce così #100donnevestitedirosso, un vero e proprio movimento di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, che porto insieme alle donne che di volta in volta partecipano, nelle più importanti città italiane con l’intento di esportarlo anche all’estero appena le condizioni dell’emergenza sanitaria lo consentiranno. Ad ogni appuntamento, che nasce spontaneo nell’ambito delle nostre iniziative, possono partecipare tutti quelli che lottano contro ogni forma di violenza, di sopruso, di limitazione delle libertà personali e di discriminazione di genere. Presenti anche gli uomini, che indossano il nero con un accessorio rosso a loro scelta.

La nostra MISSION è quella di diffondere LA CULTURA DEL RISPETTO. Nel 2021, ho partecipato al G20 a Santa Margherita Ligure in cui si è parlato di empowerment femminile, il ‘G20 sulle donne’: “Stem, competenze finanziarie e digitali, ambiente e sostenibilità” e il focus, ogni volta diverso, in quell’occasione si concentrò sulle donne afgane, donne ancora una volta vittime di una rivoluzione in cui stavano perdendo i diritti faticosamente conquistati>>

Due donne così sono due donne straordinarie, dalle doti rare a trovarsi. Per entrambe, la stessa modalità nell’esibirsi per proporre ad ogni evento un focus preciso su tutto ciò meriti RISPETTO, contro OGNI VIOLENZA. Un sodalizio spontaneo di due professioniste colte, consapervoli chela società è trasversale, che non esistono differenze, che il meltin pot sarà il futuro di ogni società e che quindi ciò che è sbagliato in un luogo lontano può fomentare comportamenti illeciti anche dietro l’angolo di luoghi più vicini. Esse costituiscono l’esempio che le donne devono abbandonare retaggi ancestrali che le vogliono nemiche e poco esposte al confronto e alla comprensione. E la rete fra donne fa sicuramente la differenza.

In memoria di quella che non è una festa ma un ricordo necessario ed irrinunciabile, mosse dal medesimo impegno, Alessadra Pipitone e la Women Orchestra, Alessia Ramusino e le #centodonnevestitedirosso si esibiranno sulla scalinata del Teatro Massimo di Palermo per dare voce a tutte le donne ucraine che stanno subendo sulla propria pelle l’ingiustizia di una guerra impari, facendosi carico dei figli nati nelle stazioni, durante i lunghi viaggi per tentare di mettersi al sicuro, dei feriti, dei prigionieri russi, che stanno sopportando tutto il carico di crudeltà di una invasione che si poteva evitare e che si deve concorrere a circoscrivere e risolvere prima che il numero delle vittime cresca senza ragione.

Di seguito, i nomi delle musiciste più ricorrenti della Women Orchestra:

Direttrice: Alessandra Pipitone, Violini I Mariangela Lampasona Antonia Miriam Puccio Irene Maria Gabrieli, Cristina Scorza; Violini II Maria Teresa Clemente Ornella Navanzino Miriam Alasia; Viole Maria Concetta Guzzardo; Violoncelli Fundarò Francesca Giulia Cusumano; Contrabbasso Arabella Rustico; Oboe Emanuela Baglione; Flauto Veronica La Malfa; Clarinetto Silvia Franchini; Arpa Teresa zambito; Percussioni Giulia Perriera; Chitarra Elisa Zimbardo.