Type to search

8 giugno 1985. Ratificata la revisione del Concordato tra Stato italiano e Chiesa cattolica

Share

 

di Anna La Mattina

L’argomento di cui oggi facciamo memoria, fa riferimento al grande evento che lo precedette: i Patti Lateranensi, tra il Regno d’Italia e la Santa Sede, accordi siglati l’11 febbraio 1929, sottoscritti dal Cardinale Gasparri per la santa Sede e Benito Mussolini in quanto Primo Ministro del Regno d’Italia. I Patti presero il nome del Palazzo di San Giovanni in Laterano in cui furono firmati. I Patti Lateranensi si collocano nell’ambito storico della questione romana. Nel 1870, con la Presa di Roma, il Regno d’Italia aveva annesso quanto rimaneva degli Stati della Chiesa, ponendo fine al potere temporale dei Papi (per Pio IX l’Italia era un invasore e occupante illegittimo, il Papa era prigioniero dello Stato Italiano!).

I Patti lateranensi dovevano servire al superamento di ciò che passò alla Storia come Questione romana, ovvero la controversia mai sanata, tra Stato Pontificio e Stato Italiano, sin dal 1870.

Furono definiti i contenuti, attraverso due atti distinti: il Trattato, ed il Concordato.

Il Trattato definiva l’indipendenza e la sovranità della Santa Sede, fondando di fatto lo Stato della città del Vaticano. Allegato al Trattato, vi era un documento, che riguardava la questione finanziaria, dopo le spoliazioni dei beni della Chiesa, a causa delle cosiddette leggi eversive; tuttavia si riconobbe al neo Stato Vaticano l’esenzione dalle tasse e dei dazi sulle importazioni delle merci.

Il Concordato definiva le relazioni civili e religiose in Italia, tra la Chiesa e il Governo che, prima d’allora, cioè dalla nascita del Regno d’Italia, furono sintetizzate nel motto: libera Chiesa in libero Stato(Legge delle Guarentigie).

Nel 1946 i membri dell’Assemblea Costituente si trovarono a discutere dell’opportunità, o meno, di accettare il testo degli accordi e di inserirlo, eventualmente, nella Costituzione. Grazie anche ai voti del PCI, i Patti furono inseriti nel testo della Costituzione all’articolo 7, nonostante le evidenti contraddizioni con l’articolo 3 e l’articolo 8. Essendosi resi conto di ciò, i Padri costituenti decisero di rimandare a un successivo momento l’adeguamento del Concordato alla Costituzione.

Dopo questa doverosa premessa, parliamo dell’oggetto di cui oggi facciamo memoria, ovvero della revisione del solo Concordato (non il Trattato) dei Patti Lateranensi, evento che passò alla storia come “Accordo di Villa Madama”, prendendo il nome della sede di rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo italiano.

Lunghissime furono le trattative, prima che il Concordato venisse rivisto il 18 Febbraio 1984; nel frattempo, non vi era più il Regno d’Italia, ma la Repubblica Italiana e vi era stato anche il Concilio Vaticano II, che avevano cambiato molte cose nella vita dei cittadini e dei fedeli.

La revisione rappresentò un momento molto importante nella vita del nostro Paese, perché permise di rimuovere la clausola riguardante la religione di Stato della Chiesa cattolica in Italia… e non solo.

Il nuovo Concordato venne firmato dal Presidente del Consiglio pro tempore Bettino Craxi, per lo Stato italiano, e dal Cardinale Agostino Casaroli, Segretario di Stato in rappresentanza della Santa Sede.

Il Concordato riformato stabilì che il clero cattolico venisse finanziato tramite il meccanismo noto come otto per mille (Craxi ebbe a dire, in quell’occasione: “mai affamare i preti!”) e che la nomina dei vescovi non richiedesse più l’approvazione del governo italiano, ma che avvenisse esclusivamente ad opera dello Stato Pontificio (una sorta di Concordato di Worms dei tempi moderni).

In ragione dell’ “8xmille”, mi vien da pensare che forse occorrerebbe un’ulteriore revisione dei Patti, in ragione di tale domanda: perché il carico di mantenimento della Chiesa Cattolica pesa solo ed esclusivamente sulle spalle dei contribuenti italiani, visto che la Chiesa è appunto cattolica, cioè universale? (di questo se ne potrebbe discutere in un altro momento…). Ricordare serve anche a questo!

Per quanto riguarda il matrimonio religioso, vennero stabilite le clausole da rispettare, affinché un matrimonio, celebrato secondo il rito cattolico, possa essere trascritto dall’Ufficiale di stato civile e produrre gli effetti riconosciuti dall’Ordinamento giuridico italiano, oltre a porre delle limitazioni al riconoscimento in Italia delle sentenze di nullità matrimoniale, pronunciate dai tribunali della Chiesa (la Sacra rota), che prima avveniva in modo automatico. Venne anche stabilita l’esenzione dall’ora di religione cattolica nelle scuole, visto che prima era obbligatoria e che tuttavia resterà curriculare.

La modifica dei Patti Lateranensi venne ratificata in legge dalla Stato Italiano l’8 Giugno del 1985.

Note:

Legge 25 marzo 1985, n. 121: Ratifica ed esecuzione dell’accordo con protocollo addizionale, firmato a Roma il 18 febbraio 1984, che apporta modifiche al Concordato lateranense dell’11 febbraio 1929, tra la Repubblica italiana e la Santa Sede

  1. Il Presidente della Repubblica é autorizzato a ratificare l’accordo, con protocollo addizionale, firmato a Roma il 18 febbraio 1984, che apporta modificazioni al Concordato lateranense dell’11 febbraio 1929, tra la Repubblica italiana e la Santa Sede.
  2. Piena ed intera esecuzione é data all’accordo con protocollo addizionale di cui all’art. precedente a decorrere dalla sua entrata in vigore in conformità all’art. 13, n. 1, dell’accordo stesso.