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25 agosto 1900. Muore Friedrich Nietzsche

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di Gianni De Iulis

Il 25 agosto del 1900, dopo anni di sofferenze cerebrali, muore a Weimar, a causa di una polmonite, Friedrich Wilhelm Nietzsche, filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco.
Nietzsche era nato a Rocken, presso Lipsia, nella Prussia meridionale, il 15 ottobre 1844. Fu cittadino prussiano fino al 1869, poi apolide.
Considerato tra i massimi filosofi e scrittori di ogni tempo, la cui opera influenzò il pensiero del mondo occidentale nel XX secolo.
La sua filosofia fu considerata da alcuni uno spartiacque fra la filosofia tradizionale e un nuovo modello di riflessione, informale e provocatorio. In ogni caso, si tratta di un pensatore unico nel suo genere, che esercitò un’enorme influenza sulla cultura occidentale.
Lo stile letterario di Nietzsche può non corrispondere a ciò che un lettore in genere si aspetta da un filosofo. È vivace, spiazzante, personale, poetico, provocatorio, ricco di metafore e di analogie. A volte può apparire contraddittorio, ingannevolmente semplice, e tuttavia molto pertinente.
Nietzsche adora l’aforisma, egli considera l’aforisma come contestazione al pensiero che nutra pretese sistematiche ed è convinto così di esprimere in modo coinciso ciò che è essenziale nel suo pensiero.
Lo ricordiamo proponendovi un elenco di alcune delle sue frasi più bizzarre.
– Vi sono perdite che comunicano all’anima una sublimità, nella quale essa si astiene dal lamento e cammina in silenzio come sotto alti neri cipressi
– Maturità dell’uomo significa avere ritrovato la serietà che si metteva nel gioco da bambini
– C’è sempre un grano di pazzia nell’amore, così come c’è sempre un grano di logica nella pazzia
– E l’uomo, nel suo orgoglio, creò Dio a sua immagine e somiglianza
– In me l’ateismo non è né una conseguenza, né tanto meno un fatto nuovo: esso esiste in me per istinto. Sono troppo curioso, troppo incredulo, troppo insolente per accontentarmi di una risposta così grossolana. Dio è una risposta grossolana, un’indelicatezza verso noi pensatori
– Non può esserci un Dio perché, se ce ne fosse uno, non crederei che non sia io.”
– Ciò che ci divide non è il fatto che noi non troviamo nessun Dio, né nella storia, né nella natura, né al di là della natura, ma che quello che è stato adorato come Dio noi non lo troviamo affatto ‘divino’, ma al contrario pietoso, assurdo, dannoso; non solo perché è un errore, ma perché è un crimine contro la vita.
– Per vivere soli bisogna essere o un animale o un dio, dice Aristotele. Manca il terzo caso: bisogna essere l’uno e l’altro, un filosofo.
– Così mi disse una volta il diavolo: «Anche Dio ha il suo inferno: è il suo amore per gli uomini»
– Dovunque mi arrampichi io sono seguito da un cane chiamato ‘Ego’.
– Diventa chi sei!