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Musica: in San Carlo Napoli percorso inclusivo per disabilità

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Si chiama Suoni Senza Barriere, ed è una iniziativa interamente dedicata alla disabilità dalla durata di otto mesi, avviata nell’ottobre dello scorso anno, e dedicato all’inclusione e all’accessibilità artistica e culturale. A realizzarlo, il teatro San Carlo di Napoli.
Per la prima volta in Italia, una fondazione lirico-sinfonica si è posta l’obiettivo di creare un ambiente più inclusivo e accessibile attraverso la musica, rivolgendosi a persone dai 16 ai 40 anni con disabilità fisiche, cognitive e sensoriali. L’impegno del Teatro di San Carlo si è concretizzato in un progetto che, a partire dalle attività già messe in campo al MeMus -grazie al sostegno del Ministero della Cultura (Direzione Generale Educazione Ricerca e Istituti Culturali), nell’ambito della programmazione triennale (Tabella triennale Istituti culturali 2024-2026)- ha voluto rendere non solo più accessibile la fruizione del patrimonio, ma anche più inclusiva la partecipazione, allo scopo di far emergere l’unicità di ogni individuo attraverso una prassi laboratoriale incentrata su dinamiche di interazione attiva.
Oggi la giornata conclusiva cui hanno partecipato la direttrice generale della Fondazione Teatro di San Carlo Emmanuela Spedaliere, il prefetto di Napoli Michele Di Bari, il capo di gabinetto Città Metropolitana di Napoli Raffaele Chianese, il presidente della Fondazione Giovan Battista Baroni Giuseppe Signoriello, il presidente del Rotary Club Napoli Nord Giuseppe Alfano, il Fondatore e Presidente di Tmi spa/Gls Francesco Tavassi, e l’amministratore unico di Mappatella Beach Gianpiero Molinaro. Nell’ambito dell’evento, è stata consegnata una targa al prefetto per la sensibilità e l’impegno con cui ha saputo interpretare il ruolo istituzionale come autentico servizio alla comunità.
L’approccio innovativo del progetto si è basato su una metodologia di interazione centrata sul linguaggio universale della musica.
Le attività del percorso sono state guidate da un team multidisciplinare di specialisti e esperti in vari settori (Salvatore Cecere, Filomena Piccolo, Carlotta Vitullo, affiancato dalla squadra di professionisti del Teatro e del Memus, Giovanna Tinaro, Christian Iorio, Francesca Tesauro, Gabriella Grazioli, insieme al personale che ha svolto una speciale accoglienza, Veronica Cipolletta e Salvatore Omaggio), e si sono articolate in diverse macro-aree finalizzate a sviluppare e sperimentare processi di interazione attiva e partecipativa per garantire una connessione tra mondi e storie diverse, affrontando la sfida di includere tutte le disabilità con un approccio al tempo stesso versatile e mirato.
“Con grande orgoglio che guardiamo al successo di questo progetto – spiega Spedaliere – abbiamo aperto le porte al mondo della disabilità attraverso un lavoro profondo di ascolto, partecipazione e co-creazione. La musica, con il suo linguaggio universale, ha abbattuto barriere e costruito relazioni: il risultato più grande è aver generato uno spazio autentico di inclusione, in cui ciascuno ha potuto esprimere la propria unicità, non malgrado la propria condizione, ma proprio a partire da essa”. (AGI)
LIL