“Siamo arrivati alla condizione di ospitare duemila migranti in una struttura concepita solo per il transito e per non più di 250 persone. Abbiamo assistito a condizioni disumane, inaccettabili: niente cibo né acqua e sotto il sole, con donne e bimbi che si sono sentiti male e con liti e tensioni per un pezzo di pane. Duecento-trecento persone sono scappate per cercare cibo e acqua. La presidente Meloni dovrebbe venire anche a Porto Empedocle quale secondo porto di approdo”. Lo afferma il sindaco di Porto Empedocle, Calogero Martello, in ordine alle tensioni provocate dalla permanenza di un gran numero di migranti nella struttura cittadina. “Siamo pronti – avverte – a fare come Lampedusa se dovessero ripresentarsi condizioni di emergenza: Porto Empedocle, città dell’accoglienza, farà le barricate. Qui devono rimanere 24 ore, 48 al massimo e non stare anche quattro giorni sotto il sole”.
Intanto è tornata alla normalità la situazione a Porto Empedocle dopo le fughe di migranti dalla tensostruttura allestita al molo per smistare verso altri centri di accoglienza. La prefettura già ieri sera aveva trovato dei pullman per i trasferimenti e il numero degli ospiti è tornato su livelli accettabili. (AGI)
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