Un nuovo accertamento tecnico irripetibile è stato ordinato dalla Procura di Palermo su un’impronta ritrovata, nel gennaio 1980, sullo sportello lato guida della Fiat 127 usata dai killer di Piersanti Mattarella, ucciso nel giorno dell’Epifania di 45 anni fa: il reperto era stato individuato e conservato, ma non sottoposto a ulteriori verifiche perché all’epoca non esisteva la possibilità tecnica di effettuare comparazioni attendibili, adesso invece possibili. I pm hanno così notificato un avviso ai due indagati per l’omicidio del presidente della Regione Siciliana, fratello del Capo dello Stato: nei confronti di Giuseppe Lucchese e Antonino Madonia il 12 giugno sarà avviata la procedura, con la nomina dei consulenti e dei periti incaricati di accertare se quella vecchissima impronta sia riconducibile a uno dei due. Se arrivasse il riscontro ci sarebbe la conferma delle parole dei pentiti che hanno indicato il killer in Madonia e in Lucchese l’autista della 127. In una lunghissima fase invece era stata seguita la cosiddetta pista nera, che portava ai terroristi neofascisti Giusva Fioravanti e Gilberto Cavallini, entrambi processati e assolti con sentenza definitiva, pertanto irrevocabile. (AGI)
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