Hamas ha annunciato ieri a tarda sera di essere pronto a “iniziare immediatamente” i negoziati sull’ultima proposta di tregua a Gaza, mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che un accordo “potrebbe arrivare” la prossima settimana.
Hamas, che è al potere nel territorio, ha dichiarato in una nota di aver presentato “la sua risposta ai mediatori ed è positiva”. “Il movimento è pronto ad avviare immediatamente e seriamente un ciclo di negoziati sul meccanismo di attuazione di tale quadro”.
L’annuncio di Hamas arriva prima del viaggio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Washington lunedì per incontrare Donald Trump, che si è detto ottimista circa un possibile accordo di cessate il fuoco. A bordo dell’Air Force One, il presidente Usa ha stimato che “la prossima settimana potrebbe esserci un accordo su Gaza”. Ma è una situazione che “cambia di giorno in giorno”, ha ammesso.
Secondo una fonte palestinese vicina alle discussioni, la proposta “include una tregua di 60 giorni” durante la quale Hamas rilascerebbe metà degli ostaggi israeliani rimasti in cambio del rilascio dei prigionieri palestinesi detenuti da Israele.
Il gruppo della Jihad islamica, principale alleato palestinese di Hamas contro Israele nella guerra di Gaza, ha dichiarato di sostenere i negoziati e ha chiesto “ulteriori garanzie” in merito all’attuazione della proposta.
Secondo quanto dichiarato ieri dall’ONU, dalla fine di maggio 613 persone sono morte durante la consegna di aiuti nella Striscia di Gaza, 509 delle quali nei pressi delle strutture del controverso Gaza Humanitarian Fund (GHF).
Questa organizzazione sostenuta da Stati Uniti e Israele ha iniziato a distribuire cibo nel territorio il 26 maggio, dopo più di due mesi di blocco israeliano di tutti gli aiuti umanitari. Le distribuzioni di GHF hanno provocato scene caotiche, con l’esercito israeliano che ha sparato più volte nel tentativo di contenere centinaia di palestinesi disperati. Le Nazioni Unite e le principali organizzazioni umanitarie si sono rifiutate di collaborare con il GHF, sostenendo che serve obiettivi militari israeliani e viola i principi umanitari fondamentali.
In settimana Netanyahu ha dichiarato di voler eliminare Hamas “dalle radici”, ma ha anche indicato che la sua priorità è il ritorno di “tutti” gli ostaggi. (AGI)
ANT