“Si è aperto un dibattito acceso sulla possibilità di arrestare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nel caso mettesse piede in Italia, in seguito all’ordine emesso dalla Corte Penale Internazionale. Secondo questa logica, figure politiche come Laura Boldrini sarebbero favorevoli all’arresto, e il Partito Democratico sembrerebbe sostenere questa posizione in modo convinto. La questione, però, ha un evidente risvolto politico: chiedere l’arresto di un capo di governo in carica è una scelta che va ben oltre il piano giuridico e si trasforma in una decisione politica vera e propria”. Lo ha detto Alessandro Cattaneo, deputato e responsabile dei dipartimenti di Forza Italia, a Metropolis.
“Il governo italiano, e in particolare Antonio Tajani, si è espresso sulla questione, sottolineando l’importanza di una politica estera pragmatica. In un contesto internazionale complesso, la Realpolitik impone di considerare anche gli equilibri diplomatici e le relazioni commerciali. Del resto, l’Unione Europea paga la Turchia per gestire i flussi migratori, e l’Italia stessa intrattiene rapporti economici con la Cina, un paese governato da un regime comunista. Questo dimostra come la politica sia spesso il risultato di scelte pratiche piuttosto che di rigidità ideologiche. Gli italiani – ha concluso Cattaneo – sapranno valutare se la nostra posizione sia matura e condivisibile”. (AGI)