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L’incendio della cattedrale di Notre-Dame

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Prima di vedere in cosa consiste il progetto di restauro, ripercorriamo brevemente cosa accadde quel 15 aprile 2019 a Notre-Dame, la cattedrale di Parigi.

Alle 18:18 iniziò a svilupparsi l’incendio e un paio di minuti dopo il sistema di allarme iniziò a suonare – anche se un errore nel sistema indicò un’area sbagliata, ritardando l’intervento dei pompieri e permettendo alla fiamme di divampare.

 

Ma cosa causò l’incendio? In quesi mesi la flèche della cattedrale era in restauro e le impalcature per raggiungerla erano dotati di ascensori e luci: successive investigazioni hanno evidenziato come un corto circuito nell’impianto elettrico abbia probabilmente causato una scintilla. Il problema è che, trattandosi di una cattedrale costruita circa 850 anni fa, sia la guglia che il tetto erano composte in buona parte da legno di quercia e riuscirono quindi a incendiarsi con estrema facilità. Come si vede anche dal video riportato qui sotto, il quartiere venne isolato e oltre 400 pompieri intervennero per cercare di domare il fuoco prima che fosse troppo tardi.

 

Il progetto di restauro

Già dopo pochi giorni dall’incendio si iniziò a parlare di ricostruzione e il 9 dicembre 2021 il piano per il restauro della cattedrale ha ricevuto una prima approvazione dall’ente francese di competenza, nonostante saranno necessarie altre approvazioni per dare il via libera al progetto – non ultima quella del presidente francese stesso.

 

Il problema è che questo nuovo progetto prevede di ammodernare la struttura per renderla più turistica, attirando però numerose critiche da parte dell’opinione pubblica più conservatrice.

Più nel dettaglio il piano prevede di introdurre un nuovo sistema di illuminazione (con tanto di passi biblici proiettati sulle pareti della cattedrale), nuove sedute per i fedeli e l’esposizione di opere d’arte contemporanee. Per quanto riguarda invece il tetto della cattedrale e la sua guglia, si stima che per la loro realizzazione sarà necessario abbattere 1000 querce da 200 foreste francesi, così da utilizzare un legno quanto più simile all’originale.

In rosso, le porzioni della cattedrale distrutte dall’incendio.

Ma, esattamente, chi si occuperà di ricostruire Notre-Dame? Trattandosi di un progetto che richiede artigiani altamente specializzati, sarà necessario del personale ad-hoc: si stima che saranno necessari 400 nuovi artigiani, la cui formazione potrebbe richiedere diversi anni per essere portata a termine.

Quando finirà la ricostruzione della cattedrale di Parigi?

Questa è una domanda alla quale non è facile rispondere. Nonostante in un primo momento il presidente francese Macron avesse affermato che i lavori sarebbero terminati entro il 2024 (giusto in tempo per le Olimpiadi di Parigi), gli esperti di restauro medievale sostengono che potrebbero volerci tra i 15 e i 20 anni per completare al100% il rifacimento della struttura, inclusi il tetto, la guglia e le volte crollate.

Nonostante ciò, le prime visite e l’apertura ai fedeli restano programmate per il 2024, mentre i lavori per completare il restauro proseguiranno ancora per molti anni.

 

A che punto siamo con il restauro di Notre-Dame?

La prima fase dei lavori, quella che prevedeva di rimuovere dalla cattedrale i resti delle impalcature incendiate, è stata conclusa a novembre 2020 mentre circa un anno più tardi, a settembre 2021, è stata conclusa anche la seconda fase. Questa prevedeva di mettere in sicurezza la porzione di tetto rimasta e le varie volte pericolanti della cattedrale, così da permettere ai restauratori di lavorare a Notre-Dame in tutta sicurezza.

 

fonte@geopop.it/