“Ogni amore ha due facce e quella nascosta può rivelare il lato più oscuro della mente umana”. E lo svela il nuovo thriller di Marco Bocci, attore, regista, sceneggiatore e ovviamente scrittore, in libreria da pochi giorni con “Nelle tue mani, nella sua pelle” edito da Salani. Per Bocci si tratta del terzo romanzo, dopo “In provincia si sogna sbagliato” e “A Tor Bella Monaca non piove mai” da cui è stato tratto anche un film. All’AGI, lo scrittore ha raccontato come è nata questa sua ultima fatica: “Non la chiamerei cosi’ – ha spiegato – perché al contrario, la scrittura è andata diretta, spontanea. C’è stato un periodo in cui si sentiva sempre parlare di amori chimici, tossici. E quando cado su cose che mi stimolano o appassionano ne divento dipendente. E cosi ho iniziato a ragionare sulla capacità totalizzare un amore, al punto di diventarne completamente schiavo e cosi, è partita la storia”. Il thriller indaga le relazioni malate, l’eros e la manipolazione mentale. Una storia di affetti morbosi, di attrazioni dove la chimica gioca un ruolo fondamentale, di ossessione. Racconta la vicenda di Laura alle prese con un grande amore totalizzante appunto, diviso fra due uomini: Manolo e Francesco, ed è ambientato a Roma cosi come il precedente, su Tor Bella Monaca. In “Nelle tue mani, nella sua pelle”, troviamo via di Monte Cervialto, via Nomentana, il 90 Express… “Mi piace scrivere storie nei posti che conosco. Anche nel primo romanzo – dice Bocci – benché il nome del paese fosse di fantasia, descrivevo una zona esistente. Della zona di Monte Cervialto conosco ogni angolo. Ci ho vissuto per molto tempo. E quando pensi a una storia da raccontare, cerchi l’atmosfera. Quella per me, è stata fonte di ispirazione. Conoscevo molto bene anche Tor Bella Monaca”. Laura, la protagonista, una donna che sembra rappresentarne tante: “E’ una persona strumentalizzata che viene manipolata senza rendersene conto. Purtroppo – spiega l’attore e scrittore – si possono vivere tante relazioni di questo tipo. E’ facile cadere in una relazione tossica petche’ quando si conosce una persona, si tende a volte a non essere se stessi ma a diventare quello che la persona pensi possa apprezzare di te. Cosi ci si camuffa, non si è reali. Si va contro la propria natura. E si innescano meccanismi che diventano fuorvianti e complicati”. Laura è vittima dell’ego maschile? “Non credo. E’ vittima di una società che ci vuole attivi – sottolinea Bocci – perfetti, senza fragilità. Per una persona che invece ha insicurezze, una cosa del genere diventa spiazzante. Peggio ancora se poi una persona fragile si trova a contatto con altri che approfittano nel segno, paradossalmente, di una visione dell’amore che in realtà è malato e del narcisismo”.
Marco Bocci in veste di scrittore, ma prima ancora attore: ”Non so dire cosa mi piace fare di più fra queste attività – afferma – dipende da quello di cui sento il bisogno. Mi piace tutto quello che è creativo e comunicativo. Non sono un comunicatore generalista, ma sento il bisogno di farlo e con la scrittura riesco a comunicare”. Un film anche da questo libro, magari anche come interprete? “Preferisco non ritagliarmi parti nei film su cose che ho scritto. In A Tor Bella Monaca non piove mai, ho fatto giusto una piccola apparizione. Per questo libro stiamo valutando l’idea. La protagonista? Laura Chiatti (sua moglie ndr.) è stata grande fonte di ispirazione….”. (AGI)
MLD