La memoria sportiva si è fatta gesto concreto. È questo il senso più profondo di “Campioni per sempre – Quarto scudetto, leggende del Napoli allo specchio”, il nuovo libro firmato da Gianfranco Coppola, giornalista Rai e presidente nazionale dell’Ussi, presentato a Napoli. Un volume che celebra la storia azzurra, intrecciando quattro generazioni di campioni, ma che soprattutto sceglie di restituire qualcosa alla città. Tutti i proventi della sua vendita, infatti, saranno destinati alla Casa di Tonia, il centro di accoglienza per mamme e bambini bisognosi fondato dal cardinale Crescenzio Sepe.
Un’operazione editoriale e civile, che lo stesso Sepe ha voluto benedire con un videomessaggio di grande intensità emotiva. “Continuavo a mettermi davanti alla televisione palpitando – ha raccontato – alcune partite mi lasciavano ansia e commozione. Ma la napoletanità è una malattia buona che contagia. Il Napoli ha un dodicesimo uomo, San Gennaro. Ma ci sta pure la Madonna, che sa giocare a pallone. E come ci ha accompagnato finora, ci accompagnerà se continueremo a essere giusti e solidali”.
Il libro, edito da LeVarie, è una raccolta corale che mette in dialogo passato e presente, con venti testimonianze di protagonisti del Napoli: Careca che racconta Lukaku, Alemao che descrive McTominay, Ottavio Bianchi che analizza Antonio Conte, Gianluca Gaetano che parla di Gilmour. “Il trucco – ha spiegato Coppola – è stato far parlare i campioni di ieri dei protagonisti di oggi. Un modo per tenere insieme l’87, il ’90, il terzo e il quarto scudetto. Sono tutte epoche che si specchiano, tutte racchiuse in un unico sentimento”. Alla domanda su cosa accomuni i quattro trionfi, Coppola risponde senza esitazioni: “La passione della gente. Quella scena del pullman inseguito dalla folla nel 1987 è la stessa di oggi: cambia il tempo, ma non il cuore. All’epoca c’era lo striscione ‘non sapete cosa vi siete persi’ al cimitero. Oggi forse è tutto più veloce, più social, ma l’amore è lo stesso”. A impreziosire il volume, i contributi di firme storiche del giornalismo sportivo: Mimmo Carratelli, che firma un capitolo sul quarto scudetto; Antonio Guido, che ricostruisce con delicatezza l’infanzia di Antonio Conte; Antonio Corbo, Marco Lobasso, Gianfranco De Luca, Ciro Venerato. “Guido – ha raccontato Coppola – ha scritto un ritratto unico di Conte bambino. I nostri campioni, poi, sembrano quasi colleghi: osservano, ricordano, raccontano. Hanno vissuto tutto da dentro ma con lucidità e ironia”. La presentazione ha visto la partecipazione di volti simbolo del calcio partenopeo come Giuseppe Bruscolotti e Corrado Ferlaino, oltre a giornalisti e tifosi. Un clima di condivisione autentica, dove la festa sportiva si è intrecciata con un senso profondo di responsabilità collettiva. Il volume è disponibile in libreria e online. Duecento pagine a colori, per ricordare un’impresa sportiva che ha il sapore della storia e il volto dell’impegno civile. Un libro che fa bene. E fa del bene. (AGI)
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