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Le Donne e la Pace. Ovvero come le donne vivono e vedono la guerra

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Una donna può soltanto perdere in guerra. Mai vincere!” (Danielle Steel). Di fronte alla Guerra dovremmo tutti indignarci, Alzarci in piedi a schiena dritta e marciare, invadendo tutte le strade del mondo, nessuna città esclusa! Il popolo è più numeroso dei caschi blu della Celere. Ma non lo facciamo. Perciò siamo tutti corresponsabili

di Anna La Mattina

Le donne e la guerra: un rapporto, oserei dire, innaturale. Le donne sono datrici di vita, la ospitano con amore geloso, dentro il proprio corpo, a proprie spese, fino a darla alla luce ed io non so se questo fatto (fisico, biologico, psicologico e spirituale) sia stato mai ben compreso dall’universo maschile, dedito molto di più agli aspetti “ludici” dell’esistenza umana, guerra compresa!

Io sono troppo coinvolta emotivamente, per esprimere con chiarezza il mio pensiero di donna contro la Guerra… contro TUTTE le guerre: non mi sento all’altezza. Perciò affiderò il compito a donne che hanno fatto la Storia e la Letteratura, ma che interpretano il pensiero e i sentimenti di milioni di donne nel mondo, che scrivono insieme a loro la Storia, con i loro silenzi, con il loro dolore quotidiano, ma anche con la gioia di chi sa di possedere dentro di sé il segreto della Vita, essendo creature partecipi dell’atto creativo di Dio, quando accettano di mettere al mondo un bambino… e non lo fanno certo per farlo divenire un soldato, più o meno fiero, da consegnare ad uno stato qualsiasi, affinché ammazzi o venga ammazzato!

Già… di questi tempi potrebbe essere anche una fanciulla, che per il diritto alla parità con l’uomo, s’invaghisce dell’idea, concessale per legge, di fare il soldato o “la soldatessa”, come si sarebbe detto, se ancora si parlasse italiano.

Ma che “parità” può esserci tra due esseri così biologicamente e psicologicamente diversi, un uomo ed una donna, in fatto di vita militare e quindi di guerra? Mi si toria donne hanno anche ingentilito l’ambiente, occupandosi attivamente di aiutare le donne, i bambini e gli anziani, vittime di guerra… ma questo è il ruolo delle crocerossine, delle Onlus di volontari che vanno davvero in missione di pace. Ma un esercito nasce, viene addestrato e impiegato, in ultima analisi, per fare la guerra… prima o poi!

Tutto ciò che cosa ha a che fare con una donna?

La Parità tra i due sessi riguarda, prima di ogni cosa, il riconoscimento della parità dei diritti e delle opportunità offerte ad entrambi. La parità non dovrebbe più neanche essere invocata, perché dovrebbe essere semplicemente acquisita!

E invece questo rimane appannaggio di pochi uomini che hanno compreso l’immenso valore di una relazione d’amore (e non di scontro)con le proprie compagne di vita, concetto inteso nel senso più ampio possibile. Ma ancora questa “guerra” tra i due sessi è lungi dalla fine, anche nella vita privata, con conseguenze spesso tragiche, con numeri degni di un conflitto bellico.

Se la Storia fosse scritta dalle donne, fosse letta con gli occhi delle donne non contaminate dal pensiero maschile del confronto come scontro, allora si che forse potrebbero scriversi pagine nuove, fatte di accoglienza e non di esclusione, con maggiore diplomazia per la risoluzione dei conflitti, piuttosto che pensare alla comoda e facile via dell’eliminazione fisica dei popoli, attraverso le innumerevoli guerre, accese qua e là nel mondo, specie nelle zone del pianeta, dove si è deciso che debba regnare la povertà e la subordinazione.

Alla vigilia di un possibile conflitto mondiale atomico, la cui potenza distruttiva sembra sfuggire agli uomini di potere (o semplicemente non importare loro, convinti come sono, di potervi comodamente sopravvivere), diamo potere di parola e di azione alle donne… prima che sia troppo tardi!

Gli uomini che muoiono sono i figli, gli amanti, i mariti. Una donna può solo perdere in guerra, mai vincere. E a lei la guerra non dà nessun brivido di emozione” (Gli uomini che muoiono, di Danielle Steel).