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La variante sudafricana getta il panico sui mercati

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AGI – La settimana si chiude con i mercati letteralmente nel panico sui timori delle ripercussioni per l’economia dovute alla diffusione della variante sudafricana del coronavirus.

È un vero e proprio venerdì nero per gli investitori con crolli a due cifre per tutti i titoli legati alla ripresa, ossia le compagnie aeree e il turismo mentre a New York spiccano invece le azioni delle società produttrici di vaccini, come Pfizer e Moderna che avanza ora ad una cifra vertiginosa, +24,80%. 

In Europa, le perdite sono spaventose. Piazza Affari ha chiuso in rosso del 4,60%, Francoforte del 4,22%, Parigi del 4,75%  mentre Londra cede il 3,68%.

Secondo gli analisti, c’è stato un record di vendite e le azioni stanno reagendo negativamente perché non si sa a questo punto fino a che punto i vaccini saranno efficaci contro il nuovo ceppo, e quindi aumenta il rischio di nuovi blocchi che porterebbe ad una vera catastrofe economica.

In Europa, ma anche oltreoceano, precipitano letteramente i titoli delle compagnie aeree che riportano cali a due cifre. Lufthansa ha riportato perdite per oltre il 12%, Iag per oltre il 14% mentre Ryanair lascia sul terreno circa il 12%. 

Anche Wall Street, che oggi ha una sessione ridotta (chiuderà a breve) dopo il giorno del Ringraziamento, viaggia in territorio negativo, ai minimi da un anno. Attualmente il Dow Jones perde il 2,72%, lo S&P 500 cede il 2,08% mentre il Nasdaq arretra dell’1,98%

Gli operatori di crociera Carnival Corp, Royal Caribbean Cruises e Norwegian Cruise Line sono crollati più del 9%, mentre le azioni di United Airlines, Delta Air Lines e American Airlines hanno lasciato quasi il 10%.

La nuova variante sudafricana del Covid, a detta degli scienziati “una delle peggiori viste finora” tanto pericolosa da poter ‘bucare’ l’immunità dei vaccini, fa schizzare anche il Cboe Volatility Index, noto come “indicatore di paura” di Wall Street.

La curva del Vix riflette le aspettative a lungo termine per la volatilità del mercato e un’inversione della curva suggerisce agli investitori di considerare le prospettive a breve termine più incerte di quelle a lungo termine.

L’indicatore creato dal Chicago Board Options Exchange (Cboe), stima la volatilità implicita delle opzioni sullo S&P 500.

Il Vix ha raggiunto il suo massimo a 82,69 nel marzo del 2020, in piena prima ondata del Covid.

L’elevata inflazione degli Stati Uniti, insieme a forti dati economici e la nomina di Jerome Powell come presidente della Fed da parte del presidente Joe Biden, ha spinto gli operatori di mercato ad aumentare le loro scommesse sui primi aumenti dei tassi di interesse l’anno prossimo, facendo cadere in questa settimana le azioni statunitensi dai livelli record di questo anno.

Il panico si è diffuso anche sui mercati petroliferi dove il Wti, il greggo americano, è sceso fino a 69,15 dollari al barile, in calo di 9,28 dollari, l’11,8%; ora, è in calo dell’11,5% a 69,34 dollari al barile.

Il barile americano ha toccato i minimi degli ultimi due mesi e va verso la peggior seduta dall’aprile 2020. Non è andata meglio per il Brent scambiato a 73,31 dollari, in ribasso di oltre il 10%. 

Invece, le azioni ‘Stay at home’ come Netflix Inc, Peloton Interactive e Zoom Video Communications sono balzati tra l’1,3% e l’8,4%. Il settore sanitario è sovraperformato, spinto dai produttori di vaccini tra cui Pfizer Inc e partner BioNTech SE, nonché Moderna.

Pfizer guadagna il 5,79%, Moderna quasi il 24%. Anche l’oro considerato dagli investitori il bene-rifugio per eccellenza beneficia del momento di instabilità: attualmente avanza dell’1%, e si avvicina alla fatidica soglia dei 1.800 dollari per oncia.

Source: agi


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