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La Damnation de Faust

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DI MARESA GALLI

Dopo quattordici anni torna al Politeama di Napoli la celebre opera di Hector Berlioz in forma di concerto
Adistanza di quattordici anni torna “La Damnation de Faust” di Hector Berlioz, in scena in forma di concerto al Politeama causa lavori di ristrutturazione del Teatro di San Carlo. L’opera, “légende dramatique”, come la definì lo stesso compositore, è una composizione per soli, coro e orchestra, libretto di Hector Berlioz, Almire Gandonnière e Gérard de Nerval dall’ “Urfaust” di Johann Wolfgang von Goethe. Pinchas Steinberg dirige Orchestra e Coro del Massimo napoletano, ottimamente preparato come di consueto da José Luis Basso e un cast di superstar: John Osborn, Faust, Daniela Barcellona, Marguerite, Ildar Abdrazakov, Méphistophélès, Louis Morvan, Brander, Laura Ulloa, Una voce celeste, già allieva dell’Accademia del Teatro di San Carlo al suo debutto al Lirico. “La Damnation de Faust”, capolavoro successivo alla “Symphonie fantastique” (1830) e al “Requiem” (1837), è un’opera complessa, filosofica e moderna che apre la strada a Wagner, Strauss e Holst, vicina a Mahler. Fu rappresentata per la prima volta nel 1846, all’Opéra Comique di Parigi, in forma di concerto. La “leggenda drammatica” si compone di un mosaico di scene, con una struttura a tableaux anche fruibili individualmente.
L’opera condensa i temi cari al romanticismo tedesco: il senso panico della natura, la magia, la mistica con la potenza degli angeli e la seduzione del demonio, le passioni umane. Berlioz era ossessionato dal mito di Faust, scoperto nella traduzione del poeta francese Gérard de Nerval:
“Ho la testa piena di Faust, e se la natura mi ha dotato di una pur minima immaginazione credo sia impossibile che io incontri un soggetto migliore di questo” – scrisse nel 1828. Su le “Huit scènes de Faust” comporrà, nel 1846, “La Damnation de Faust”, con brani per solisti, scritti su liriche in versi.
Proprio i solisti, in scena al teatro Politeama, incantano il pubblico che tributa lunghi, meritati applausi alla prima. Il basso Ildar Abdrazakov regala un superbo Méphistophélès, sanguigno, bravo nel canto e nel gesto, dal magnifico colore della voce potente ed espressiva capace di chiaroscuri e acuti. Altrettanto bravo è il tenore John Osborn, dal fraseggio nitido ed elegante, che emoziona e disegna alla perfezione ora Faust che contempla la campagna d’Ungheria in un’atmosfera bucolica, ora incantato da Mefistofele, infine rapito estaticamente da Margherita. Condurrà il pubblico nell’amore di sogno, idealizzato e poetico, fino all’abisso e alla disperazione quando apprenderà del crimine incolpevole di Margherita e della sua condanna: la sua anima sarà il prezzo per salvarne la vita. Notevole l’interpretazione del mezzosoprano Daniela Barcellona, appassionata Marguerite di cui restituisce tutte le sfaccettature romantiche grazie ad una voce espressiva e tecnicamente ineccepibile, che declina tutti i volti dell’amore. Nella sua versione il compositore precipita Faust all’Inferno, diversamente dal protagonista di Goethe che trova la redenzione. Ottima prova del Coro che rende al massimo le sfumature dell’opera, la sua potenza evocativa; impeccabile è la direzione di Pinchas Steinberg che esalta le dinamiche, i contrasti della narrazione nella sua rigorosa dimensione oratoriale. Brava l’Orchestra nell’interpretazione dell’opera in forma di concerto, rapsodica, emozionante, che ben tratteggia il mondo delle illusioni, l’evocazione della purezza, la disperazione di Faust, la dannazione e insieme la “cavalcata fantastica” che salverà l’anima dall’abisso e dal “Pandaemonium”. Grande successo per una lettura elegante di un’opera che non smette mai di emozionare. Splendida notizia, il Teatro di San Carlo, il prossimo 17 luglio, sarà per la prima volta al prestigioso Festival di Aixen-Provence, giunto al 75° anniversario, evento che annualmente riunisce gli appassionati d’opera di tutto il mondo. Il Lirico proporrà con orchestra e coro, guidati da Michele Mariotti, l’esecuzione dell’“Otello” di Giuseppe Verdi, tratto da Shakespeare, e vedrà Jonas Kaufmann debuttare al Festival francese in uno dei ruoli più impegnativi del repertorio. Jonas Kaufmann e Ludovic Tézier si ritrovano insieme e con loro, nei panni di Desdemona, ci sarà Maria Agresta, una delle voci più belle del panorama contemporaneo.

fonte: Albatros