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La crisi profonda del Pronto Soccorso negli ospedali del BelPaese

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di Redazione

 

Il testo della prima legge di Bilancio del Governo Meloni è atteso alla Camera dove si aprirà la sessione di bilancio e dove l’Ufficio di Presidenza della V Commissione stabilirà i tempi dell’esame.

Per il comparto sanitario si conferma un incremento di 7,6 miliardi nei prossimi tre anni: 2,150 miliardi per il 2023; 2,300 per il 2024 e 2,500 a decorrere dal 2025.

A queste cifre si aggiungono i 650 mln per i vaccini e i farmaci Covid.

Per il solo 2023, una quota dell’incremento, pari a 1.400 milioni di euro, sarà per i maggiori costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche.

Dal 2024 ci saranno poi 200 milioni in più per l’indennità al personale dei Pronto Soccorso. Avete letto bene a partire dal 2024, senza tener conto della situazione drammatica, al limite del collasso strutturale della ‘chirurgia d’urgenza’.

Al fine di riconoscere al personale della dirigenza medica e al personale del comparto sanità dipendente dalle aziende e dagli enti del Servizio sanitario nazionale ed operante nei servizi di Pronto Soccorso le particolari condizioni del lavoro svolto, rese ancor più stringenti durante la pandemia da Covid-19 e incentivare i professionisti a prestare la propria attività nell’ambito dei servizi stessi, si prevede che, con decorrenza dal 1° gennaio 2024, l’indennità di cui all’articolo 1, commi 293 della legge 30 dicembre 2021, n. 234, sia incrementata di ulteriori 200 milioni di euro,. Tale riconoscimento è peraltro il linea con il documento prodotto dalla Commissione salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nel luglio 2022 nell’ambito del quale sono state formulate specifiche “proposte per far fronte alle criticità dei servizi di Emergenza Urgenza” e tra queste è stata evidenziata anche l’esigenza di prevedere meccanismi incentivanti di tipo economico tra cui l’incremento dell’indennità di pronto soccorso di cui all’articolo 1, commi 293 della legge 30 dicembre 2021, n. 234.

La norma dispone, a decorrere dal 2024, un incremento di 200 milioni di euro dei limiti di spesa annui lordi previsti dall’articolo 1, comma 293 della legge 30 dicembre 2021, n. 234, di cui 60 milioni di euro per la dirigenza medica e 140 milioni di euro per il personale del comparto sanità, per la definizione della specifica indennità ivi prevista.

Agli oneri complessivi derivanti dalla norma, pari a 200 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024.

Non si si è resi conto che priorità, rispetto a tante altre emergenze, vi è la questione della carenza di medici di Pronto Soccorso e le modalità con cui le Regioni stanno cercando di risolvere la faccenda dimenticando che quanto sta accadendo è solo la punta dell’iceberg.

Manca una programmazione da anni inutilmente denunciata da tutte le organizzazioni mediche.  Allo stato attuale infatti mancano in Italia 8000 Medici Specialisti, ma fra 6 anni ne mancheranno altri 16000; si prevede che nel 2025 vi sarà una carenza di Specialisti che riguarderà non solo la Medicina d’Urgenza, ma anche, in ordine, la Pediatria (3300), la Medicina Interna, l’Anestesia, la Chirurgia e la Psichiatria (932).

La realtà è che il lavoro del medico ospedaliero nel corso degli anni è diventato sempre più impegnativo (covid-docet). Rispetto ad altre carriere sanitarie, il medico ospedaliero deve fare guardie e reperibilità, lavorare il Natale ed il Capodanno. Nel tempo gli organici dei Reparti sono stati ridimensionati, sono state ridotte le apicalità, sono stati tagliati posti letto, mentre sono aumentate a dismisura le competenze necessarie visto il progresso delle tecniche diagnostiche e terapeutiche.

E’ inoltre aumentato il tasso di contenzioso con i pazienti, oltre un’altissima litigiosità e violenza contro i sanitari di turno, soprattutto nei pronto soccorso.

Inoltre, la carriera della specializzazione di chirurgia d’Urgenza non è attrattiva per i specializzandi.

Almeno il 40% delle borse di specializzazione in Chirurgia Generale in Italia vanno perse, con picchi del 60%: pochi scelgono questa Specializzazione per prima, molti riprovano il concorso l’anno successivo e se hanno l’opportunità di scegliete un’altra specialità abbandonano quella in

La figura del medico di emergenza urgenza sta scomparendo.

Non tutti i giovani medici sono disposti ad essere acritici dipendenti, dirigenti sulla carta ma troppo spesso tappabuchi malpagati e sfruttati nella pratica.

Vi è un problema strutturale di carenza organico, logistico, normativo del settore che contrasta fortemente con i volumi di attività dei servizi di emergenza-urgenza per sopperire alle carenze strutturali, tecnologiche ed organizzative dei servizi del territorio.