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Italia: l’agenzia Dbrs conferma il rating BBB con rischi bilanciati e politica fiscale prudente

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L’agenzia Dbrs ha confermato il rating BBB della Repubblica Italiana con un outlook che restastabile. Una decisione, si spiega, motivata con la visione di “rischi bilanciati”.

In particolare “l’impegno del governo per una politica di bilancio prudente, insieme a una solida crescita nominale, fa ben sperare per una continuazione della riduzione del rapporto debito/PIL nel medio termine” confermando il fatto che “lo scorso anno il debito pubblico italiano è stato migliore del previsto, attestandosi al 144,4% del PIL, con un calo cumulativo di oltre dieci punti percentuali rispetto al picco del 154,9% nel 2020”.

Dbrs sottolinea come “l’aumento significativo del costo degli interessi richiederà ulteriori progressi nel risanamento dei conti pubblici e una crescita sostenuta per portare il rapporto debito/PIL su una tendenza duratura al ribasso”.

L’agenzia ricorda che “stanno gradualmente emergendo ritardi nell’esecuzione del Pnrr e un possibile aggiustamento di alcuni progetti verso quelli di più rapida attuazione potrebbe ostacolare l’impatto del piano sulla crescita del Pil”.

“Dbrs Morningstar – continua la nota – ritiene che continuare ad aumentare gli investimenti pubblici e progredire con le riforme sia la chiave per aumentare la crescita potenziale del PIL e, a sua volta, migliorare la sostenibilità del debito pubblico italiano”.

La conferma del rating BBB (alto) dell’Italia “è sostenuta da diversi fattori. L’Italia beneficia dell’essere membro dell’Unione Europea, nonché dal sostegno e dall’elevata credibilità della Banca centrale europea. L’economia è grande e diversificata e l’importante settore manifatturiero ha finora dimostrato un elevato grado di resilienza, anche se sono già visibili segnali di deterioramento nel settore ad alta intensità energetica a causa degli alti prezzi dell’energia. Le partite correnti si spostano in negativo, ma l’export italiano rimane un fattore a sostegno. Inoltre, il debito del settore privato è uno dei più bassi tra i paesi avanzati. Sono aumentati il risparmio delle famiglie e i depositi delle imprese, entrambi di buon auspicio per assorbire l’impatto dell’elevata inflazione e dei costi energetici. Il sistema bancario italiano è in a posizione più forte rispetto al passato in termini di patrimonializzazione e progressi sono stati fatti nella forte riduzione delle attività deteriorate nette. Tuttavia, le conseguenze della pandemia e del conflitto in Ucraina probabilmente influenzeranno negativamente la qualità degli attivi in futuro, anche se gradualmente”.

Font: Rai News