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Iran: polizia disperde manifestazione pro-chador a Teheran

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Dopo 48 giorni, la polizia ha messo fine a una protesta non autorizzata davanti al parlamento di Teheran per chiedere l’attuazione di una legge che inasprisce le pene per le donne senza velo. Lo ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale Irna. Il provvedimento era stato approvato a dicembre, ma il governo ne ha sospeso l’applicazione. Da qui il sit-in degli ultraconservatori davanti al Majles.
La polizia è intervenuta “per disperdere i manifestanti”, ha raccontato l’Irna che ha pubblicato una foto di manifestanti vestiti con un chador nero. Ma non tutti hanno obbedito. Una trentina di persone “ha resistito alla polizia e, in alcuni casi, ha continuato a protestare con urla e in modo violento”, si legge nell’agenzia della magistratura Mizan.
Dalla rivoluzione del 1979, le donne in Iran sono costrette a nascondere i capelli nei luoghi pubblici. Ma negli ultimi anni molti ne hanno fatto apertamente a meno, soprattutto nelle strade di Teheran, in segno di sfida contro uno dei pilastri ideologici della Repubblica islamica. Ancora di più dopo la morte in carcere di Mahsa Amini, nel 2022, arrestata proprio con l’accusa di aver violato codice di abbigliamento, da cui partì l’ondata di durissime proteste sotto lo slogan ‘Donna, vita, libertà’.
Il contenuto della nuova legge, su cui aveva espresso dubbi anche il presidente Massoud Pezeshkian, non è stato pubblicato ufficialmente. Ma secondo quanto riportato dalla stampa, il testo prevede una pena fino a 10 anni di carcere e una multa equivalente a 6.000 dollari per chi incoraggia “nudità” o “indecenza”. (AGI)
SAB