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Imprese: Cerved, rischio credito ai minimi 2020 ma risalirà

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Il rischio di credito per le imprese non finanziarie italiane, espresso dalla probabilità di default (PD), si è attestato al 5,3% a marzo, il dato più basso da dicembre 2020. A dirlo è Cerved Rating Agency, l’agenzia di rating italiana specializzata nel merito creditizio delle imprese e nella misurazione delle performance ESG.
Nel corso del 2024 – si legge in una nota – è aumentata la quota di aziende che hanno migliorato la loro posizione: il 17% delle rating actions (aggiornamenti creditizi) è stato classificato come unpgrades contro l’8% dell’anno precedente. Sono inoltre cresciute le conferme di rating di credito (78% contro 69%), anche grazie al minor costo del denaro e una maggior salute dei bilanci delle imprese.Nei prossimi 12 mesi, tuttavia, ci si attende un peggioramento che porterebbe la PD media al 5,5% nello scenario ritenuto più verosimile.
Nello specifico quello in cui le politiche protezionistiche e le persistenti tensioni internazionali non si acutizzino e cresca la spesa riconducibile al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
“A marzo 2025 la probabilità di default delle imprese italiane ha raggiunto il livello più basso dal 2020 – commenta Fabrizio Negri, ceo di Cerved Rating Agency – le aziende italiane sono riuscite a fronteggiare con successo l’incertezza derivante da stress macroeconomici consecutivi, come le tensioni geopolitiche, il restringimento delle condizioni di finanziamento e l’andamento inflattivo. Tuttavia, nei prossimi mesi la probabilità di default potrebbe aumentare, a seguito di tensioni commerciali e una domanda debole, elementi che potrebbero colpire in particolare le imprese che esportano negli Usa”. (AGI)
GAV