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Il narvalo dell'Artico è stressato dal rumore delle navi

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AGI – L’iconica balena dalle zanne dell’Artico, il narvalo, ha un nuovo nemico: il rumore. Uno studio unico dell’Università di Copenaghen e del Greenland Institute of Natural Resources, pubblicato sulle riviste Biology Letters e Frontiers in Marine Science, ha mostrato come i narvali siano fortemente influenzati dal rumore delle navi e dagli impulsi sismici dei cannoni ad aria compressa. Per millenni, vaste distese dell’Oceano Artico sono state incontaminate dall’uomo, oceano dove i narvali e altri mammiferi marini vivevano indisturbati. Ora che il cambiamento climatico sta causando lo scioglimento del ghiaccio marino, c’è stato un aumento dell’attività umana nell’Artico. Ciò ha comportato una quantità significativamente maggiore di rumore proveniente da una serie di fonti umane, tra cui rilievi sismici, esplosioni di mine, progetti portuali e navi da crociera.

Sebbene il rumore non sia violentemente forte quando proviene da una certa distanza, per i narvali è fastidioso e scatena lo stress, anche a molti chilometri di distanza. Questi sono i risultati di esperimenti unici condotti con l’iconica balena. “Le reazioni dei narvali indicano che sono spaventati e stressati. Smettono di emettere i ticchettii di cui hanno bisogno per nutrirsi, smettono di immergersi in profondità e nuotano vicino alla riva, un comportamento che di solito mostrano solo quando si sentono minacciati dalle orche assassine”, ha spiegato Outi Tervo, biologo marino del Greenland Institute of Natural Resources e uno dei ricercatori dietro lo studio. “Questo comportamento significa che non hanno possibilità di trovare cibo finchè il rumore persiste”.

I ricercatori possono anche vedere che le balene fanno un numero insolito di colpi con la coda quando fuggono da una nave. Questo può rappresentare un pericolo per loro perchè esaurisce notevolmente le loro riserve di energia. La conservazione costante dell’energia è importante per i narvali poichè hanno bisogno di una grande quantità di ossigeno per immergersi a diverse centinaia di metri sotto la superficie per il cibo e tornare in superficie per l’aria. 

“I nostri dati mostrano che i narvali reagiscono al rumore a 20-30 chilometri di distanza da una fonte di rumore interrompendo completamente i loro ticchettii“, ha affermato Susanne Ditlevsen del Dipartimento di Scienze Matematiche dell’Università di Copenaghen. “E in un caso, potremmo misurarlo da una fonte a 40 chilometri di distanza. è abbastanza sorprendente che possiamo misurare come qualcosa di così lontano può influenzare il comportamento delle balene”. “I cambiamenti stanno avvenendo così rapidamente nell’Artico, che temiamo che i narvali non saranno in grado di adattarsi a meno che non si faccia uno sforzo maggiore per proteggerli”, ha concluso Tervo.

“Alcune aree sono così importanti per i narvali che si potrebbe sostenere che i disturbi umani non dovrebbero essere affatto consentiti lì. Altrove, potrebbe essere possibile stabilire regole su, ad esempio, quanto velocemente si può navigare o il poter navigare solo con motori elettrici molto piu’ silenziosi. La tecnologia offre eccellenti opportunità per ridurre il rumore”.

Source: agi


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