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Global news, 56 giornalisti morti e arrestati in Russia dal ’99

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Report diffuso dalla nuova testata on line

ANSA

Il report sui cronisti che hanno pagato con la vita o la libertà personale in Russia da quando il presidente Putin è al potere, è stato diffuso attraverso un filmato proiettato a Palazzo Giustiani e disponibile on line.

E’ il frutto della collaborazione con ‘Memorial society’, l’associazione russa nata nel 1987 per documentare le persecuzioni di dissidenti politici in quel paese e che lo scorso anno ha vinto il premio Nobel per la pace. Tra le immagini dei giornalisti morti ci sono Anna Politkovskaja, “trovata uccisa a casa sua il giorno del compleanno di Putin” (è la didascalia nel video) il 7 ottobre 2006; Chadžimurad Kamalov, fondatore del giornale di inchieste Chernovik e freddato con 14 colpi mentre usciva dal lavoro nella repubblica russa del Daghestan; Ivan Safronov, trovato morto dopo essere caduto dal quinto piano del suo condominio di Mosca; Mikhail Beketov soffocato; Vladimir Yatsina ucciso dai militanti ceceni; Yuri Shchekochikhin, morto nel 2003 dopo 12 giorni in ospedale per una reazione allergica acuta.

Fra i cronisti arrestati e in carcere o agli arresti domiciliari ci sono Oleksiy Bessarabov, uno degli imputati nel caso dei cosiddetti ‘terroristi della Crimea’, detenuto dal 2016 e condannato a 14 anni di carcere; Andrei Russkikh, in attesa di estradizione dal maggio scorso; Asan Akhtemov, condannato a 15 anni con servizio in una colonia a regime rigoroso; Maria Ponomarenko, condannata a 6 anni in una colonia penale.