Il nuovo procuratore di Catanzaro, Salvatore Curcio, ”saprà continuare a tessere quella paziente opera di contrasto delle trame di un’organizzazione straordinariamente pericolosa come la ‘ndrangheta. Parola che per la verità, insieme a quella più ampia di mafia o di mafie, riecheggia sempre di meno nel dibattito pubblico”. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, nel suo intervento alla cerimonia di insediamento del nuovo procuratore di Catanzaro, Salvatore Curcio. “Oggi – ha proseguito Melillo – è un giorno importante perché la procura di Catanzaro trova una guida capace, dalle mani salde, Salvatore Curcio, che saprà operare con rigore e attenzione e soprattutto ascoltando la domanda di giustizia che viene da questa straordinaria ma sfortunata terra. Curcio – ha aggiunto – è un magistrato di grande esperienza, che ha esercitato con grande efficacia e importanti risultati funzioni direttive in un territorio difficile, sarà garante della coesione dell’ufficio, della necessaria collaborazione con gli altri uffici giudiziari e le altre istituzioni, sarà garante della continuità nel rapporto di mutua fiducia tra la procura e tutte le forze di polizia che operano in questo distretto e che fanno un duro lavoro. Curcio – ha sostenuto poi il procuratore nazionale antimafia – sarà garante della continuità della pluriennale efficacia stagione di orgoglio della magistratura requirente catanzarese, sarà anche della continuità del ruolo propositivo, collaborativo e fecondo che la procura distrettuale di Catanzaro ha assicurato all’esercizio delle funzioni di coordinamento in capo al procuratore della Dna, saprà continuare a tessere quella paziente opera di contrasto delle trame di un’organizzazione straordinariamente pericolosa come la ‘ndrangheta. Parola che per la verità, insieme a quella più ampia di mafia o di mafie, riecheggia sempre di meno nel dibattito pubblico, persino nelle cerimonie di inaugurazione di anno giudiziario ho visto questa parola pronunciata poche volte, troppo poche volte. Perché – ha rimarcato Melillo – la desuetudine nell’impiego di queste parole rivela la pretesa di porre la questione criminale in un angolo, ai margini del dibattito pubblico, ai margini dell’impegno complessivo delle istituzioni. E nessuna terra come la Calabria sa quanto la questione criminale sia componente fondamentale di una più generale e anch’essa assolutamente dimenticata questione meridionale”. Secondo Melillo la ‘ndrangheta è un potere criminale espansivo su scala globale, per il ruolo assunto nei sistemi criminali integrati che governano il narcotraffico a livello planetario e il flusso di riciclaggio degli enormi proventi che genera il narcotraffico, ma la ‘ndrangheta è un potere criminale espansivo anche in un’altra dimensione, che ben conoscono le regioni centro-settentrionali d’Italia e le altre Regioni dell’Europa, un potere fatto non di ostentazione nella violenza e nella capacità di intimidazione ma di esercizio silenzioso e paziente di due fondamentali norme di linguaggio che la rendono capace di mimetizzarsi: la frode fiscale e la corruzione. C’è molto lavoro da fare ma – ha concluso il capo della Dna – il procuratore Curcio saprà farlo, e avrà tutto il sostegno del mio ufficio, la Procura di Catanzaro non sarà mai lasciata sola”. (AGI)
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