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“Galeotto fu il racconto”, scrittori ai domiciliari a Ragusa

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Un titolo evocativo “Galeotto fu il racconto”, una raccolta di testi di autori vari che hanno un dato comune: sono detenuti in regime di arresti domiciliari. È il frutto di un corso di scrittura creativa a cui ha partecipato una ventina di persone agli arresti domiciliari: è stato organizzato dalla Caritas diocesana di Ragusa con la collaborazione dell’Uepe – Ufficio per l’esecuzione penale esterna. Il corso è stato strutturato in due classi, corrispondenti alle due macro aree territoriali di Ragusa e Vittoria, in 10 incontri a cadenza settimanale e di due ore e mezza ciascuno tra ottobre e dicembre dello scorso anno; uno scrittore e grafico Emanuele Cavarra come docente e una tutor psicologa, Barbara Buscemi. Il risultato, a distanza di qualche mese, è diventato ora tangibile ed è racchiuso in un volumetto illustrato della piccola casa editrice KreativaMente e verrà presentato il 12 maggio alle 18.30 alla sala Fondo antico di via Roma 109, sede del Vescovado, a Ragusa. Una esperienza in parte liberatoria e in parte riflessiva; tra i 20 partecipanti, otto sono riusciti a elaborare dei racconti che sono stati pubblicati nel libricino illustrato. In alcuni dei racconti, quasi una cronaca fedele di quanto accaduto e che ha portato al loro regime di detenzione domiciliare, in altri pur nella fantasia, emerge comunque il vissuto di ognuno. Alla presentazione del volume alla quale parteciperanno anche gli autori, nel colloquio tra Emanuele Cavarra e Vincenzo La Monica (Caritas), interverranno don Giuseppe Di Corrado direttore della biblioteca “Mons.Pennisi”, Rosaria Ruggieri, direttrice dell’ufficio licale Uepe di Ragusa e le conclusioni sono affidate a Domenico Leggio, direttore della Caritas di Ragusa. (AGI)
RG3/MRG