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Finocchiaro (Confedercontribuenti): “la riforma fiscale è l’ennesimo bluff che viene fatto dalla politica alle imprese”

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Il Governo Meloni torna ai tempi della nascita di Equitalia Pignoramenti, ipoteche e avvisi immediatamente esecutivi. Potere assoluto all’Agenzia delle entrate. O concordi o ti distruggono!

 

di Ettore Minniti

Nel progetto di legge di riforma fiscale il Governo intende introdurre delle novità.

Si passerà da 4 a 3 scaglioni Irpef, una graduale eliminazione dell’Irap, la Ires a due aliquote, un riordino dell’Iva. Ma nel provvedimento c’è anche una revisione delle agevolazioni fiscali, riduzione del contenzioso tra amministrazione e contribuenti ed “attrazione dei capitali esteri.

L’esecutivo si prepara a portare il disegno di legge delega – giovedì – in Consiglio dei ministri e continuerà il giro degli incontri con le parti sociali. Ha iniziato con i confederali ieri, con le associazioni di impresa e categoria e degli ordini professionali, previsto oggi.

I sindacati – Cgil Cisl e Uil – hanno già detto NO alla riforma del fisco dopo il confronto con il Governo.

I sindacati sostengono che la riduzione delle tre aliquote, favorisce i redditi alti e altissimi così come ritengono che la flat tax viola la progressività prevista dalla Costituzione. Non vi è traccia di una vera riforma fiscale se non c’è una seria e dura lotta all’evasione fiscale.

L’Esecutivo, con una sua nota, rassicura tutti dichiarando “massima apertura al dialogo e al confronto durante tutto l’iter parlamentare di approvazione della delega e dei successivi provvedimenti attuativi; la volontà del Governo di arrivare a una Riforma il più possibile concreta e condivisa“. Il Governo sostiene che la riforma tende a “semplificare gli adempimenti, favorire la collaborazione con il Fisco e incentivare il rientro dei capitali”.

Contraria anche la Confedercontribuenti.

Credo che sia l’ennesimo bluff che viene fatto dalla politica alle imprese. È una semplice modifica di aliquota con delle promesse che non si sanno quando e come si realizzeranno. Cambia l’inasprimento dei contribuenti che non possono pagare le imposte.

Prima paghi e poi ti difendi. Dopo di che andremo a fare l’accordo con l’agenzia delle entrate. È chiaro che questa è una riforma farsa: si delega un governo a non capire cosa si farà in futuro, si dice che si abbassano le aliquote da 4 a 3, andando a penalizzare le fasce più basse.

Queste semplificazioni prevedono un 4% di detrazione sul reddito: prima di dire che tutto va bene bisognerebbe iniziare a ragionare. Un fatto fondamentale è che le imprese hanno un buon 30% di costi indeducibili. Il punto è: vogliamo fare questa riforma? Intanto iniziamo a chiamare i contribuenti ai tavoli. Se passa la riforma che la Meloni vuole, troveremo gli italiani con le ipoteche e le vendite degli immobili perché con gli accertamenti che sostituiscono le cartelle esattoriali quelle per cui accusavate la sinistra. A me importa solo salvare i contribuenti onesti”.

 

Il Governo Meloni torna ai tempi della nascita di Equitalia – conclude Finocchiaro – Pignoramenti, ipoteche e avvisi immediatamente esecutivi. Potere assoluto all’Agenzia delle entrate. O concordi o ti distruggono! Prima paghi e poi ti difendi. E se chiedi un interpello ad Agenzia Entrate adesso devi pagare. Più risparmio fiscale ai ricchi e più tasse al ceto medio. Questa è la riforma di Salvini e Meloni. Per coloro che fanno reddito con la speculazione finanziaria abbassamento delle tasse. È una Vergogna. Pronti alla mobilitazione contro questo Governo fatto solo di slogan”.