Primi tentativi di dialogo sul fine vita all’esame delle commissioni Affari sociali e Giustizia del Senato: oggi è stata avviata la discussione sul testo base presentato dai relatori Zullo (Fdi) e Zanettin (FI) e si è deciso di prorogare di un giorno la presentazione degli emendamenti e degli odg. La scadenza è fissata a mercoledì 9 luglio alle ore 11, l’eventualità è che le commissioni possano avere più tempo per lavorare al provvedimento con il possibile slittamento dell’esame del ddl in Aula non più al 17 luglio ma alla settimana successiva. Un’apertura sul ‘timing’ arrivata dalla maggioranza a patto che le opposizioni non producano una valanga di richieste di modifiche. “Altrimenti noi tiriamo dritto”, il ragionamento nelle forze politiche che sostengono il governo.
Nel merito delle questioni le distanze restano e sono emerse anche ieri, durante la riunione del gruppo parlamentare dem a palazzo Madama. Nei vari interventi, viene riferito, si è sottolineata l’intenzione di non voler strappare e di cercare una sponda per rivedere il testo approntato dai relatori. Ma il convincimento nel Pd resta quello che in mancanza di veri miglioramenti sarebbe meglio lasciare la situazione attuale. I nodi più spinosi riguardano soprattutto il mancato coinvolgimento del Servizio sanitario nazionale e il comitato di valutazione di nomina della presidenza del Consiglio (non si esclude la presentazione di un emendamento soppressivo da parte dei dem). Su questo ultimo punto un’apertura della maggioranza potrebbe arrivare sul numero dei componenti (attualmente sette, potrebbero essere di più) mentre sul Ssn la posizione di Fdi resta granitica: deve restare fuori, il suicidio assistito non sarà in alcun modo ‘passato’ dal servizio pubblico. Mentre dubbi, invece, emergono in diversi esponenti di FI che non a caso ha aperto a un dialogo in Aula con l’opposizione.
Nei mesi scorsi pure la Lega aveva espresso la necessità di lasciare libertà di coscienza ma il timore nella maggioranza – riferisce una fonte parlamentare – è che con il governo che lascia la discussione ‘libera’ ai gruppi, si inneschi uno schema di geometrie variabili che potrebbe creare incertezza sui numeri parlamentari. Altra possibile apertura da parte dei forzisti è sulla possibilità di ammettere al fine vita non solo i malati ‘attaccati alle macchine’ ma anche quelli dipendenti dall’assistenza continuativa di caregiver e familiari. La priorità, comunque, resta quella di far sì che vengano garantite (entro il 2028 al 90% della popolazione, recita il testo) a tutti le cure palliative. Nelle prossime settimane partirà un confronto stringente con le regioni in particolar modo sulle coperture finanziarie. Più difficile il dialogo con il Movimento 5 stelle, viene riferito dalla maggioranza. Oggi sul dossier è intervento il presidente M5s Giuseppe Conte che ha chiesto il rispetto dei paletti della Corte costituzionale. Un tentativo di convergenza è in atto anche sulla legge sul femminicidio il cui approdo nell’emiciclo è stato spostato al 14 luglio proprio per cercare un punto comune, anche se – spiega una fonte del Pd – “ci hanno già invitato a ritirare gli emendamenti, quindi difficile che si riesca a trovare un accordo”. (AGI)
GIL