Il Consiglio regionale dell’Abruzzo ha bocciato il progetto di legge sul fine vita. La maggioranza di centrodestra ha votato no, ritenendo che sia un tema di competenza nazionale, mentre il centrosinistra ha votato sì. Il progetto di legge di iniziativa popolare è nato dalla campagna ‘Liberi Subito’ dell’associazione Luca Coscioni. “Il Consiglio regionale d’Abruzzo oggi ha bocciato un provvedimento – afferma il consigliere regionale Luciano D’Amico che con i gruppi di Pd, Abruzzo Insieme, M5s, Avs, Azione e Riformisti, compone la coalizione di opposizione del Patto per l’Abruzzo – che avrebbe ampliato i diritti dei cittadini che vivono in condizione di estrema sofferenza, rifiutandosi di ascoltare le richieste di migliaia di persone che hanno sottoscritto, con ben 8.119 firme, la legge di iniziativa popolare sul fine vita, scritta dall’Associazione Luca Coscioni. Un’occasione persa che ha impedito all’Abruzzo di compiere quel passo avanti nella sfera dei diritti legati alla dignità della persona”. Per i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Francesco Taglieri ed Erika Alessandrini, “quella bocciata oggi non era una forzatura politica ma un testo che si limitava a regolamentare l’accesso al suicidio medicalmente assistito nei casi già riconosciuti dalla Corte Costituzionale. Nessun nuovo diritto, nessuna deriva etica, solo un percorso umano, chiaro e controllato per chi si trova in condizioni irreversibili e con sofferenze insopportabili. La destra, invece, ha preferito l’oscurantismo rifugiandosi nelle false argomentazioni della competenza nazionale e non regionale”. (AGI)
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