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Filippine: Cpi, oggi Duterte per la prima volta in aula

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L’ex presidente delle Filippine Rodrigo Duterte comparirà oggi per la prima volta davanti alla Corte penale internazionale (Cpi) per rispondere di presunti crimini contro l’umanità durante la sua sanguinosa guerra contro il narcotraffico. “La Camera ritiene opportuno che la prima comparizione di Duterte avvenga venerdì 14 marzo 2025 alle 14 (13 GMT)”, ha dichiarato la Corte in un comunicato emesso ieri sera, all’indomani del suo arrivo all’Aia.
L’ex leader 79enne comparirà davanti ai giudici per essere informato dei crimini di cui è accusato e dei suoi diritti di difesa. Duterte è sospettato di crimini contro l’umanità per gli omicidi commessi durante la sua campagna di anni contro consumatori e trafficanti di droga, che ha causato decine di migliaia di morti nelle Filippine, secondo diverse organizzazioni di difesa dei diritti umani.
Mentre si preparava ad atterrare nei Paesi Bassi mercoledì, Duterte ha detto che avrebbe accettato le sue “responsabilità” in un video condiviso su Facebook. “Sono colui che ha guidato le forze dell’ordine e l’esercito. Ho detto che vi avrei protetto e mi assumo le mie responsabilità. (…) Ho detto alla polizia, all’esercito, che questo era il mio lavoro e che ne ero responsabile”, ha affermato.
Dopo la prima udienza odierna, la fase successiva sarà l’udienza di conferma delle accuse, durante la quale l’indagato potrà contestare le prove dell’accusa. Successivamente, la Corte deciderà se portare avanti il procedimento fino al processo; un processo che potrebbe richiedere diversi mesi o addirittura anni.
L’arresto a sorpresa di Duterte a Manila è avvenuto nel mezzo di una spaccatura tra la sua famiglia e quella altrettanto potente dei Marcos, in passato alleati nella gestione delle Filippine. Il presidente in carica, Ferdinand Marcos, e la vicepresidente Sara Duterte, figlia di Rodrigo Duterte, sono ai ferri corti e quest’ultima sta affrontando un procedimento di impeachment dopo le accuse di presunto complotto per aver pianificato l’assassinio del presidente.
Sara Duterte si trova ora nei Paesi Bassi per sostenere il padre. Prima che lasciasse Manila, ha dichiarato che sarebbe stato “portato con la forza all’Aia” e ha descritto il suo trasferimento come “oppressione e persecuzione”. I legali dell’ex presidente hanno presentato una petizione formale per chiedere il suo rimpatrio nelle Filippine e celebrare un processo in patria. (AGI)