I funzionari della Federal Reserve ritengono di dover riconsiderare gli elementi chiave relativi a occupazione e inflazione nel loro attuale approccio alla politica monetaria, alla luce dell’inflazione degli ultimi anni e della possibilità che gli shock di offerta e i relativi aumenti dei prezzi possano diventare più frequenti negli anni a venire. Lo ha affermato il presidente della Fed Jerome Powell, sottolineando che i tassi di interesse a lungo termine probabilmente si attesteranno su livelli più alti a causa dei cambiamenti economici e delle politiche incerte.
“Tassi reali più elevati potrebbero anche riflettere la possibilità che l’inflazione possa essere più volatile in futuro rispetto al periodo inter-crisi degli anni 2010”, ha spiegato Powell nel discorso di apertura di una conferenza di due giorni volta a riconsiderare l’attuale approccio della Fed alla politica monetaria, adottato nel 2020 quando l’economia era ancora segnata dalla pandemia. E ha proseguito: “Potremmo entrare in un periodo di shock di offerta più frequenti e potenzialmente più persistenti, una sfida difficile per l’economia e per le banche centrali – ha detto – il contesto economico è cambiato significativamente dal 2020 e la nostra analisi rifletterà la nostra valutazione di tali cambiamenti”. (AGI)
GAV