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Ex Ilva: De Palma (Fiom), la garanzia deve darla lo Stato

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“Per dare un elemento di certezza, anche se ci fosse una trattativa con Baku Steel, visto che noi non siamo stati né oggetto né soggetto sia nella fase di bando che in quella di trattativa, la garanzia va data dallo Stato”. Lo ha detto oggi a Taranto su Acciaierie d’Italia, l’ex Ilva, il segretario generale della Fiom Cgil, Michele De Palma.
“Non può più succedere, come é successo nel corso degli anni passati, che a noi come Paese viene presentato il conto e gli altri gestiscono gli impianti”, afferma De Palma. “Baku mette le risorse nell’ex Ilva? Bella domanda. Non abbiamo avuto accesso a nulla. Appendiamo invece dai giornali che si riduce l’occupazione, che ci sono poche risorse investite, quindi, fateci capire, ma siamo tornati di nuovo al punto di partenza? I lavoratori pagano, lo Stato mette i soldi e non abbiamo certezze rispetto al piano”.
“Vorrei sottolineare che l’impianto del Dri per il preridotto potrebbe partire a prescindere”, continua il leader della Fiom. “La società Dri d’Italia esiste già ed è partecipata da Invitalia, ma perché ad oggi – visto che c’è il problema della decarbonizzazione in tempi stretti – non è ancora partito?”.
“Lo Stato deve essere quindi in campo – sostiene il numero 1 della Fiom – perché io non vedo il soggetto privato. Non è che in attesa del privato, non si mettono le risorse e il risultato è che i lavoratori finiscono in cassa integrazione”.
Sull’importante aumento della cassa prospettato ieri ai sindacati da Acciaierie a seguito dello stop dell’altoforno 1, De Palma ribadisce: “Non siamo assolutamente d’accordo. Quelli che hanno messo in sicurezza gli impianti, la produzione, la sicurezza delle persone, ora vanno in cassa integrazione. Ho la sensazione che con questa cassa si voglia fare cassa, anziché invece mettere l’azienda nelle condizioni di funzionare”. (AGI)
TA1/NIV