Presidio dei lavoratori del Petrolchimico a Palazzo Vermexio, sede del Comune di Siracusa, in occasione del Consiglio comunale convocato per discutere della crisi della zona industriale. Il personale diretto e dell’indotto teme per il futuro occupazionale minacciato dalle difficoltà di alcune aziende, tra cui l’Isab, proprietaria delle due raffinerie, che di recente ha presentato un concordato preventivo, e poi la Sasol, che ha presentato un piano di esuberi. “La crisi che sta colpendo l’area industriale di Siracusa rischia di compromettere il futuro economico e sociale dell’intero territorio” assicura il segretario generale della Uiltec Sicilia, Andrea Bottaro che ha preso parte ai lavori del Consiglio comunale. “Se non si interverrà con immediatezza e in modo sistemico, l’impatto sociale sarà devastante. È essenziale che l’intera rappresentanza del territorio – istituzioni, rappresentanti dei cittadini, lavoratori e imprese – prenda piena consapevolezza della gravità della situazione e si coordini per agire in modo tempestivo”. Il sindacato lancia un appello al Prefetto per convocare un tavolo di confronto e parallelamente, “è indispensabile che il Governo venga sul territorio per discutere direttamente le azioni necessarie a sostenere la competitività delle imprese e a incentivare nuovi investimenti, mirati a ridefinire l’assetto di un’area industriale considerata strategica per il Paese” dice Bottaro. Secondo il segretario generale della Uiltec Sicilia, Andrea Bottaro, “il Governo regionale, finora assente in questa vicenda, deve essere parte attiva di questo percorso. È fondamentale agire con determinazione e unità: non c’è più tempo”. (AGI)