“L’Intergruppo per la pace tra Palestina e Israele esprime profondo sgomento per la decisione del governo italiano di non firmare la dichiarazione congiunta di oltre 79 paesi che condanna le sanzioni imposte da Stati Uniti contro chi, nella Corte Penale Internazionale (Cpi), sta indagando sui potenziali crimini commessi dai soldati statunitensi in Afghanistan e da quelli israeliani a Gaza. Questa scelta pone l’Italia fuori dal diritto internazionale e dalla lotta contro l’impunità per i crimini più gravi commessi nei conflitti”. Lo comunica in una nota l’Intergruppo per la pace tra Palestina e Israele, coordinato dalla deputata M5s Stefania Ascari. “La Cpi – si legge nella nota – è un organo indipendente, istituito dallo Statuto di Roma del 1998, con il compito di perseguire crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio. Le sanzioni imposte dagli Stati Uniti nei confronti dei funzionari, dei giudici della Cpi e dei loro familiari rappresentano un attacco senza precedenti all’indipendenza della giustizia internazionale e al diritto internazionale stesso. In questo contesto, l’assenza dell’Italia tra i firmatari della dichiarazione di condanna equivale a un silenzio assordante che rischia di minare la credibilità del nostro Paese. L’Italia ha sempre sostenuto il multilateralismo, la giustizia internazionale e la tutela delle vittime. Non prendere posizione oggi significa indebolire la stessa architettura giuridica costruita per garantire responsabilità e giustizia alle vittime dei conflitti. Chiediamo con forza al governo italiano di chiarire la propria posizione e di aderire alla dichiarazione congiunta contro le sanzioni, ribadendo l’impegno dell’Italia nella difesa della giustizia internazionale e nel sostegno alla Cpi. La lotta contro l’impunità non può conoscere arretramenti né esitazioni”, conclude la nota. (AGI)
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