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Coni: Pancalli lancia campagna elettorale e ‘critica’ Malagò

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S’infiamma la campagna elettorale in vista delle elezioni presidenziali del Comitato Olimpico Nazionale Italiano previste tra meno di due settimane. Il 26 giugno presso il Centro di preparazione olimpica intitolato al più longevo – all’epoca non c’erano leggi e norme che limitavano i mandati (dal 1946 al 1978) – presidente del Coni, Giulio Onesti all’Acqua Acetosa a Roma, sarà eletto il successore di Giovanni Malagò non più ricandidabile avendo completato i tre mandati quadriennali pieni.
Con quest’ultimo che a margine dei ‘Giochi della Speranza’ all’interno del carcere di Rebibbia ha detto che il ricordo più bello alla presidenza del Coni “è quanto è stato eletto e l’abbraccio con le mie figlie” (19 febbraio 2013), Luca Pancalli, attuale numero uno dello sport paralimpico italiano, durante la presentazione della sua candidatura a presidente del Coni non ha esitato a lanciare una frecciatina a Malagò. “Con Giovanni ho sempre avuto ottimi rapporti, lascia un’immagine di un mondo del Coni che si è molto identificato in lui, ha avuto una capacità straordinaria di relazione e presenza scenica – ha affermato Pancalli – quello che non mi ha convinto è l’eccessiva personalizzazione. Il mio sarà un Coni di discontinuità, sarà un Coni di tutti. Un mondo dove il Coni è solo una fabbrica di medaglie non fa bene al Coni stesso e non è nemmeno giusto”. Infine, una precisazione, “che si dica che sono il candidato della politica un po’ mi mortifica, la politica deve essere messa nelle migliori condizioni per prendere decisioni”.
Pancalli in questa fase sembra essere leggermente favorito rispetto agli altri candidati – Duccio Bartalucci, Luciano Buonfiglio, Franco Carraro, Mauro Checcoli, Pierluigi Giancamilli, Carlo Iannelli, Giuseppe Macchiarola – ma i dodici giorni fino al voto sono un’eternità e la situazione può repentinamente cambiare. Le cordate ci sono già, dipenderà dalla consistenza. Le ore prima del voto saranno quelle decisive tra incontri e conviviali: è già accaduto che chi entra in Conclave, ‘quasi Papa’ alla fine esce com’era entrato, cardinale. Era accaduto nel 2013 con Raffaele Pagnozzi che, forte della carica di segretario generale e delfino del presidente uscente Gianni Petrucci, venne sconfitto a sorpresa da Malagò per 40 voti a 35. Dodici anni fa si parlò di grande tradimento di tanti presidenti.
Il 26 giugno i grandi elettori sono 80 (forse 81) e il presidente del Coni 2025-2028 verrà eletto con almeno 41 voti, in caso contrario si andrà avanti. Sulla (pesante) candidatura di Carraro, eleggibile perché i suoi precedenti mandati non erano regolati dalla legge in vigore e soprattutto non erano a quattro anni, Pancalli ha affermato, “ho sempre creduto che i candidati rappresentino un arricchimento della dimensione democratica del nostro mondo e non un depauperamento”. Dal parco skate di Colle Oppio durante la Coppa del mondo di skateboarding, che ha ricevuto la visita del presidente uscente del Cio Thomas Bach e della subentrante Kristy Coventry, il numero uno degli sport rotellistici italiani, Sabatino Aracu è stato chiaro, “vinca il più forte, credo che il Coni vada dato a chi lo sport lo ha gestito in questi anni, all’amico Luciano Buonfiglio, ad esempio, perché, al di là di essere stato atleta olimpionico, è un uomo che ha esperienza vera alla guida di una federazione sportiva”. (AGI)
BZ1/CAU