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Coni: Malagò saluta, “grazie, siamo stati i migliori”

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Commovente saluto di Giovanni Malagò al Consiglio nazionale del Coni con tanto di standing ovation della folta platea. “Grazie per tutte le delibere assunte, siete il miglior Consiglio nazionale del miglior Comitato Olimpico Nazionale Italiano, andiamo a testa alta, se quella legge la cambiano è la prova provata che hanno torto”. Con queste parole il presidente ormai uscente dello sport italiano ha salutato i presenti delle federazioni nazionali ma anche i rappresentanti degli atleti, tecnici, discipline associate, enti promozione sportive, benemerite. “In quattro anni abbiamo vinto l’inimmaginabile, nessuno poteva credere che saremmo andati così in alto e non solo alle Olimpiadi, siamo stati primi in Europa e secondi nel mondo. All’estero siamo portati d’esempio per il modello che riusciamo a trasformare: ha dell’incredibile”. Con queste parole Giovanni Malagò ha aperto il suo intervento al 308esimo Consiglio nazionale rivendicando i successi della sua gestione iniziata il 19 febbraio del 2013. Il 66enne dirigente romano, attuale membro del Cio e presidente della Fondazione Milano Cortina 2026, non potrà più ricandidarsi per un quarto mandato. La legge prevede che il numero uno dello sport italiano non possa andare oltre al terzo mandato consecutivo. Malagò ha provato e riprovato, da tempo ha lanciato messaggi indiretti e diretti alla politica, ma nulla è cambiato. Le prossime elezioni del Coni si terranno il 26 giugno a Roma, presso il Centro di preparazione olimpica ‘Giulio Onesti’ all’Acqua Acetosa a Roma.
“Ricavi, risultati e prestigio, mi sento di dire che il prestigio del Coni è molto alto, io mi sento orgoglioso, quando vado all’estero, di essere italiano e presidente del Coni – ha aggiunto Malagò davanti alla platea –. Abbiamo portato a casa due Olimpiadi nell’arco di quattro anni, dopo che siamo stati l’unico Paese che abbiamo detto al Cio ‘noi ci fermiamo qui’. Da quelle ceneri siamo ripartiti millimetro dopo millimetro”. Come ribadito al termine della giunta di questa mattina, Malagò ha parlato del calcio precisamente degli incidenti pre-derby Lazio-Roma, “io sono un grande tifoso del calcio ma non se ne può più, il calcio è vittima, ma servono i fatti ma noi non normiamo, le leggi le fa la politica”. Malagò ha poi parlato della legge che non è cambiata per consentire un quarto mandato o almeno una proroga fino a dopo i Giochi di Milano Cortina 2026. “Quale è stata la motivazione per cui non si è potuta fare un’eccezione? – si è chiesto Malagò – Perché il Coni è un ente pubblico, non si poteva fare quello fatto per le federazioni ma stiamo personalizzando un po’ troppo questa storia. Siamo arrivati ad oggi, in cui uno prende atto di tutto questo ma non è giusto, era completare quel percorso iniziato quando l’Italia era veramente ridotta male”. Giovanni Malagò è entrato nel particolare, “la legge dei mandati è stata cambiata due volte, c’è una legge, io mi inchino alla legge, ma deve essere fatto sempre, c’è una legge che, se non la cambiano, voglio vedere come fa ad andare avanti l’organizzazione di Milano Cortina 2026, è la Legge n. 115 del 9 agosto 2022 che ha semplificato la governance della Fondazione Milano Cortina 2026”. (AGI)
BZ1/PGI