“Segreto assoluto” pena la scomunica “latae sententiae”, una scomunica che si applica automaticamente senza la necessità di una sentenza di un tribunale ecclesiastico. Oggi alle 15 hanno giurato gli officiali e gli addetti al Conclave: dai medici agli addetti agli ascensori, al personale addetto ai servizi della mensa e della pulizia, ai religiosi addetti alla Sagrestia Pontificia e a quelli di varie lingue per le confessioni, agli addetti al trasporto dei cardinali elettori da Casa Santa Marta al Palazzo apostolico. Nessuno deve violare i dettagli della votazione nella Sistina e per questo giurano, secondo quanto previsto dalla costituzione apostolica Universi Dominici Grecis “di osservare il silenzio assoluto con chiunque non faccia parte del Collegio dei Cardinali elettori, e ciò in perpetuo, a meno che non ne riceva speciale facoltà”. Il giuramento, davanti al Camerlengo, il cardinale Kevin Joseph Farrell e a due Protonotari Apostolici, continua: “Prometto parimenti e giuro di astenermi dal fare uso di qualsiasi strumento di registrazione” audio o video di quanto, nel periodo dell’elezione, si svolge nella Città del Vaticano e in particolare di quanto “direttamente o indirettamente in qualsiasi modo ha attinenza con le operazioni connesse con l’elezione” del successore di Pietro.
Nei giorni del Conclave gli officiali e gli addetti saranno ospitati a Casa Santa Marta o a Santa Marta vecchia. Nessun contatto con i familiari. “Dichiaro di emettere questo giuramento, consapevole che una infrazione di esso comporterà nei miei confronti la pena della scomunica ‘latae sententiae’ riservata alla Sede Apostolica”, conclude il testo del giuramento. (AGI)
ELI