Riguardo all’obiettivo 2040 nella Ue sulla netta riduzione delle emissioni di Co2, per il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, “non è accettabile separare il negoziato sul livello di ambizione del target da quello sulla flessibilità e sulle condizioni abilitanti”. Parlando al Consiglio Ambiente in corso a Lussemburgo, Pichetto ha sottolineato: “È essenziale conoscere con chiarezza gli strumenti di cui potremo disporre per dare attuazione a tale impegno. In questo il Clean Industrial Deal e il pacchetto Omnibus vanno nella direzione giusta: quella di allineare la decarbonizzazione alla competitività industriale. È ora però necessario tradurre questi principi in atti concreti, definire come saranno integrati nel quadro legislativo europeo e progettare l’architettura normativa e politica del post-2030”.
In particolare, ha proseguito, “vorrei indicare alcune misure che per l’Italia rappresenterebbero quelle garanzie di efficacia e credibilità del target che richiamavo prima: accompagnare il target con adeguate flessibilità sia rispetto al suo valore che all’anno di raggiungimento; consentire di realizzare e contabilizzare le riduzioni riconducibili a progetti di decarbonizzazione realizzati in paesi terzi con costi più efficienti; identificare l’obiettivo di decarbonizzazione quale unico target dell’Unione e degli Stati membri, eliminando ogni sotto target e lasciando il massimo di flessibilità agli Stati per il suo raggiungimento”.
“È evidente al tempo stesso – ha concluso Pichetto – che non solo servono misure concrete per rendere credibile ed efficace il target. Servono anche strumenti finanziari specifici che rendano realizzabili queste misure senza escludere forme di impegno finanziario comune, considerata la natura eccezionale della sfida”. (AGI)
GAV